Roberto Morassut, deputato romano del Pd ed ex assessore della Giunta Veltroni ha commentato le affermazioni di Goffredo Bettini sulla ricerca di un candidatura forte e autorevole nel Pd, alle prossime elezioni comunali a Roma.
“Zingaretti sarebbe certamente un ottimo candidato per Roma, se lui volesse. Però si deve anche dire che non va bene che, da 13 anni, sembra non esserci altra figura possibile per la guida degli enti locali di Roma e del Lazio.
Perché questo è francamente non vero. Il Pd si è un po’ fossilizzato, in questi anni, sempre sulle stesse figure comprimendo e disperdendo un pluralismo di apporti e di personalità di cui era ed è ancora ricco”.
“Anche questo – ha dichiarato Morassut – è uno degli effetti di un partito che discute poco e si confronta poco e che, quindi, deprime il pluralismo delle idee e delle persone. Su Roma e sul suo futuro non c’è una discussione franca e di merito, nei gruppi dirigenti, da anni. Fatalmente ci si concentra solo sui nomi e sui sondaggi.
Col rischio, peraltro, di trovare sempre meno disponibilità”.
“Prima di tutto – ha argomentato – c’è e deve esserci la politica che è un qualcosa di più complesso, di più faticoso e che è il presupposto per formare dirigenti e amministratori spendibili e presentabili. Dico con franchezza che questo ci è mancato a Roma negli ultimi anni e ora un po’ lo paghiamo. Tuttavia manca ancora qualche mese al voto e spero si possa utilizzare questo tempo non solo per trovare un nome ma soprattutto per costruire una proposta politica”.
Perché il centro sinistra può vincere nonostante tutto. La Raggi ha un consenso talmente basso che nessun sindaco ha mai avuto dopo 5 anni a Roma. La destra non ha né una proposta politica nè un candidato. Se lo troverà sarà frutto di un fragile compromesso interno. Quindi si può vincere ma bisogna fare politica.
“Con alcune idee chiave e una struttura dello schieramento elettorale innovativa. Per quello che posso – ha concluso Morassut – alcune indicazioni e suggerimenti li ho dati da tempo pur senza mai proporre alcuna mia candidatura per Roma dalla cui competizione mi sono sottratto da subito proprio per essere più libero ed esplicito nella proposta politica e di merito”.