Fin dalla partenza del nuovo governo Draghi, la Lega ha fatto muro ad alcine delle decisioni dell’esecutivo (come la conferma delle chiusure e della linea prudente) pur facendone parte.
Da giorni ormai, Salvini e tanti altri leghisti vanno avanti nell’opera di destabilizzazione del governo, criticando principalmente l’area dei partiti dell’ultimo governo Conte (Pd, M5s, LeU), chiedendo il via libera per le aperture immediate.
Ogni conquista di Draghi viene automaticamente fatta passare come una loro vittoria: insomma, loro sono bravi e gli altri (M5s, Pd e Leu) i cattivi.
Il bersaglio dei martellamenti di questi giorni (non solo della Lega, ma di tutta la destra) è il ministro Speranza, perché loro pensano che le riaperture siano giuste nonostante le migliaia di contagi ogni giorno.
Attaccano ogni giorno ma si lamentano, volendo passare come vittime. Emblenatica è l’indiscrezione fatta filtrare dall’entourage di Salvini dopo il colloqui a palazzo Chigi. E cosa è stato detto?: nell’incontro di oggi con il presidente del Consiglio Mario Draghi, la Lega, che sembra vivere in un universo parallelo, ha sottolineato la correttezza del proprio operato (lo dimostra il numero limitato di emendamenti al dl sostegni) ma ha evidenziato al premier ”gli attacchi, gli insulti e le provocazioni quotidiane di segretario, ministri e dirigenti del Pd”.
Ossia la realta vista alla rovescia.