Goffredo Bettini, componente della direzione dem parla dell’attuale configurazione di governo, non propriamente ideale per il governo, visto che si ritrova a confrontarsi ogni giorno con aperturisti e fascisti di ogni genere.
La coabitazione con Lega e Fi al governo è una “condizione di emergenza” che impone al Pd di guardare oltre la fase del sostegno al governo Draghi e prepararsi al dopo, a partire dalle elezioni amministrative, allargando il più possibile il “campo democratico”.
“Il campo democratico e antisovranista più è largo e meglio è. Solo chi coltiva pregiudiziali o mira a fomentare conflitti – afferma Bettini nel passaggio dell’intervista in cui esprime un giudizio sull’alleanza con Iv alle prossime elezioni comunali – è estraneo alla sua natura pluralista ma unitaria. Dire: ci sto, ma non voglio i 5Stelle è inaccettabile”.
Sulla coabitazione al governo con le destre, Bettini sottolinea che “è una condizione di emergenza e transitoria. Guai a dargli un valore strategico. Oggi è necessario uno sforzo comune per vaccinare gli italiani e mettere al sicuro la ripresa economica. Poi occorre prepararsi alla fase successiva, che inevitabilmente contrapporrà i progressisti ai sovranisti”. Categoria, quest’ultima, che merita una precisazione sul ruolo e la connotazione di Fi. “Ho sempre pensato che Fi sia diversa dai sovranisti. Ma vedo che ogni volta che Salvini alza la voce si adeguano”, osserva Bettini.
A un mese dalla nomina alla guida del Pd, rileva Bettini, “Letta sta lavorando bene. Ha confermato la strategia politica del precedente gruppo dirigente, con alcune innovazioni positive. L’attenzione ai valori costitutivi del Pd e alla riforma del partito. Ha anche difeso l’impianto socialmente avanzato del Recovery, ponendo il tema direttamente a Draghi”.
Si augura che nel Pd parta una riflessione sulle idee e sui valori. “Ho parlato più volte dell’esigenza di riformare il capitalismo. Sono le questioni che si discutono in tutte le socialdemocrazie occidentali, tra i democratici di Biden e nel mondo cattolico guidato da Papa Francesco. Solo in italia suscitano qualche scandalo. Siamo vittime di 30 anni di egemonia liberista. Senza un ruolo regolatore della politica, le logiche spontanee del turbocapitalismo porterebbero all’insostenibilità sociale per le troppe disuguaglianze e allo scasso dell’ecosistema”.
“Letta ha riproposto un Pd inclusivo. Una sinistra moderna e rinnovata ne è parte fondamentale. Invece, è da tempo troppo silente e deve battere un colpo più forte”. Riguardo al ruolo di Nicola Zingaretti, Bettini dice che ora è “convintamente impegnato nel governo della Regione Lazio con risultati eccellenti”. Infine sull’alleanza strategica con il M5s, di cui ha parlato Enrico Letta, “il processo è difficile. Va conquistato città per città. Mantenendo l’obbiettivo unitario nazionale, ma rispettando il grado di maturità delle intese possibili in ciascun territorio”.