Draghi applaudito dal Papa conferma l'assegno unico: "Entrerà in vigore da luglio"

Il premier: "Nel 2022, la estenderemo a tutti gli altri lavoratori. Vogliamo aiutare le coppie e le giovani donne".

Il premier Mario Draghi
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14 Maggio 2021 - 09.26


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Un’importante misura annunciata dal premier Draghi in occasione degli Stati generali della natalità: entrerà in vigore da luglio l’assegno unico per le famiglie.

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“E’ una di quelle trasformazioni epocali su cui non ci si ripensa l’anno dopo. Il Governo si sta impegnando su molti fronti per aiutare le coppie e le giovani donne. Al sostegno economico diretto delle famiglie con figli è dedicato l’assegno unico universale. Si può stare tranquilli per gli anni a venire, l’assegno unico ci sarà – ha aggiunto Draghi – dal luglio di quest’anno la misura entrerà in vigore per i lavoratori autonomi e i disoccupati, che oggi non hanno accesso agli assegni familiari”.

“Nel 2022, la estenderemo a tutti gli altri lavoratori, che nell’immediato vedranno un aumento degli assegni esistenti – ha sottolineato il Premier – le risorse complessivamente a bilancio ammontano ad oltre 21 miliardi di euro, di cui almeno sei aggiuntivi rispetto agli attuali strumenti di sostegno per le famiglie”.

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“Oggi un’Italia senza figli è un’Italia che non ha posto per il futuro, è un’Italia che lentamente finisce di esistere – ha proseguito Draghi – per il governo questo è un impegno prioritario”. 

Già prima della pandemia “l’Italia soffriva di un preoccupante e perdurante declino di natalità – ricorda Draghi – che nell’anno della pandemia si è ulteriormente accentuato. 

Nel 2020 sono nati solo 404.000 bambini. È il numero più basso dall’Unità d’Italia e quasi il 30 per cento in meno rispetto a dieci anni fa. Sempre nel 2020, la differenza tra nascite e morti ha toccato un record negativo: 340.000 persone in meno. Oggi metà degli italiani ha almeno 47 anni – l’età mediana più alta d’Europa”. 

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Ma un’Italia senza figli è “un’Italia che non crede e non progetta, un’Italia destinata lentamente a invecchiare e scomparire, lentamente finisce di esistere”, è l’allarme di Draghi.

Draghi ha ricordato anche le misure contenute nel Recovery plan, che “includono la realizzazione di asili nido e scuole per l’infanzia, l’estensione del tempo pieno e il potenziamento delle infrastrutture scolastiche.

Un investimento importante nelle politiche attive del lavoro, nelle competenze scientifiche e nell’apprendistato. Nel complesso, queste misure ammontano a venti miliardi circa. Sono cifre mai stanziate prima”.

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Inoltre, nel decreto che il governo presenterà la settimana prossima “lo Stato garantisce ai giovani gran parte del finanziamento necessario per l’acquisto della prima casa e ne abbatte gli oneri fiscali”.

“È importante che ci siano decisioni – conclude Draghi – dobbiamo aiutare i giovani a recuperare fiducia e determinazione. A tornare a credere nel loro futuro, investendo in loro il nostro presente”. 

“Finalmente in Italia si è deciso di trasformare in legge un assegno, definito unico e universale, per ogni figlio che nasce”, ha commentato Papa Francesco. 

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“Esprimo apprezzamento alle autorità e auspico che questo assegno venga incontro ai bisogni concreti delle famiglie, che tanti sacrifici hanno fatto e stanno facendo, e segni l’avvio di riforme sociali che mettano al centro i figli e le famiglie. Se le famiglie non sono al centro del presente, non ci sarà futuro; ma se le famiglie ripartono, tutto riparte”. 

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