Le sue prese di posizione sono più da opposizione che da governo, ma fortunatamente nessuno gli ha dato ascolto per nessun tema.
Il vice segretario del Pd Provenzano attacca Salvini mettendo alla luce tutti i suoi no.
“Ha prevalso la linea della gradualità nelle riaperture che così saranno irreversibili. Se avesse prevalso la linea di Salvini il danno sarebbe stato incalcolabile, non è un tema di destra o sinistra ma di buonsenso. Dopo aver assistito alla sua conversione all’europeismo speriamo prima o poi di vedere la conversione di Salvini al buon senso e alla razionalità”.
Provenzano aggiunge: “Per la destra bastano le riaperture, noi pensiamo di no. Non si deve tornare all’Italia di prima, con troppe diseguaglianze, e si deve mettere al centro il lavoro” e “le riforme sono in agenda”, spiega.
Salvini, rilancia Provenzano, “non può stare al governo per gestire i fondi del Recovery e poi picconarlo tutti i giorni”, “mi sembra ossessionato dalla ricerca di visibilità per contrastare la Meloni” che “gode di una rendita di posizione” ma “malgrado l’operazione simpatia di alcuni media” Fdi “nei territori si fa ancora rappresentare da nostalgici irriducibili”.
Infine sul ddl Zan Provenzano osserva: “Rispettiamo la discussione in Parlamento ma non accettiamo ostruzionismo. Scindiamo le critiche legittime da quelle strumentali. Siccome prevalgono le seconde, solo per affossare la legge andiamo avanti sul testo”.