Un attacco abbastanza diretto alla linea Letta che viene da uno dei più influenti esponenti di Base Riformista (gli ex renziani che non amano essere così definiti) la corrente che vorrebbe spostare il partito democratico su una linea non così lontana rispetto a quella di Renzi, ossia più liberista, come meno spesa pubblica e più incline alla visione delle imprese e di Confindustria rispetto ai sindacati, a cominciare dalla Cgil. “Il Pd deve tornare ad essere incisivo ed attrattivo.
Basta con le bandiere identitarie, che non possono essere approvate in questo Parlamento, tipo tassa di successione, voto ai 16enni, Ius soli e Mattarellum. Vanno portate avanti battaglie riformiste, per rilanciare l’Italia, adesso. Draghi è il nostro Presidente del Consiglio, non distinguiamoci per farci dire sempre no.
Con questo approccio, iniziamo il confronto con le forze liberal democratiche, senza dimenticare il possibile rapporto con il M5S”. Lo ha detto il senatore Pd Andrea Marcucci, intervenendo all’assemblea del gruppo dem a Palazzo Madama.
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