Passare da vittima a carnefice è un attimo: la giornalista Gaia Tortora difende Silvio Berlusconi, da mesi ormai invischiato in una serie di processi.
“Berlusconi dal suo punto di vista ha ragione, con una vita scandita da appuntamenti giudiziari. Chi finisce in quel gorgo è destinato al calvario. Mi piacerebbe che che i pm rimanessero in aula, evitando di convocare le conferenze stampa e di fare i tuttologi in tv. Mi piacerebbe che non ci fosse gente come Amara che parla col contagocce lanciando messaggi a chissà chi; sto con Paolo Mieli quando dichiara: Amara lei è un genio e noi dei tontoloni che abbocchiamo alle sue esche. È pazzesco. Sarà che mi chiamo Tortora, ma non sai le lettere che ricevo di cittadini vittime di malagiustizia, di errori giudiziari, di processi lentissimi…”.
All’intervistatore che le chiede se pensa che i referendum dei radicali e di Salvini sulla giustizia possano finalmente portare a una riforma del settore risponde:
“Salvini sulla giustizia credo sia coerente. D’altronde alcuni referendum dei Radicali li aveva già firmati; e dalle forche caudine dei processi c’è passato anche lui. Ed è vero anche che sul tema Giustizia ci sono caduti i governi; è una battaglia che non si può fare da soli. Ci vuole qualcuno che dica : “Signori, fuori tutti, via dal Csm, dall’Anm, da tutti gli organi di potere: azzeriamo, facciamo concorsi, compulsiamo curricula, e facciamo entrare in campo la maggioranza silenziosa, quelli che si fanno un mazzo così”.
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