Un grande taglio all’interno del settore del lavoro pubblico sta avvenendo sotto al comando di Renato Brunetta, ministro della Pubblica Amministrazione.
I dipendenti pubblici all’inizio del 2021 erano 3,2 milioni, in calo di 31.000 unità rispetto al 2020 e al minimo storico negli ultimi 20 anni.
Lo si legge in un rapporto presentato oggi al Forum Pa nel quale si sottolinea che ci sono almeno 300.000 persone prossime alla pensione nel prossimo triennio.
Sono invece 119 mila i nuovi ingressi previsti nel 2021 dai concorsi.
I pensionati da lavoro pubblico sono 3,03 milioni, in un rapporto di 94 pensioni erogate ogni 100 contribuenti attivi.
La Pa italiana è anziana. L’età media (in leggero calo) è 50 anni, con ampie differenze tra i comparti: supera i 55 anni in enti come Cnel, Presidenza del consiglio e Carriera Penitenziaria, è di 39 anni nelle Forze Armate. Gli over 60 rappresentano il 16,3%, gli under 30 appena il 4,2%.
È “pensionabile”, perché ha già compiuto 62 anni, il 16,3% del totale, oltre 500 mila persone, ma ce ne sono anche 180 mila che hanno maturato 38 anni di anzianità.
Guardando solo l’anzianità contributiva, da Regioni e autonomie locali potrebbe andare in pensione il 10,9% dei dipendenti, dalle amministrazioni ministeriali il 15,2%.
Guardando il requisito anagrafico si stima un’uscita di circa 105 mila persone dal Ssn nell’arco dei prossimi 3-4 anni, di 215 mila persone dalla scuola.