Bettini (Pd) rilancia: "Scommettere sull'alleanza con Conte"

Il dirigente democratico: "L'ex premier è stato sempre il rappresentante più ragionevole, testardamente unitario, anche nei confronti del Pd"

Goffredo Bettini
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12 Luglio 2021 - 19.43


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Dopo la fumata bianca all’accordo sullo statuto del M5s tra Grillo e Conte, riappare a settimane di distanza dalla scena politica il deus ex machina dell’alleanza giallorossa guidata da Conte, il “Guru” del Pd, Goffredo Bettini.
“La figura di Mario Draghi si è imposta oltre le più ottimistiche previsioni per autorevolezza e capacità di coordinare l’insieme dei ministri e i vertici della burocrazia. Egli rappresenta, al di là della funzione che vorrà o potrà avere, una garanzia inamovibile per la vita della Repubblica. E’ un quadro in cui c’è lo spazio per una forte iniziativa del Pd e del campo delle forze democratiche di progresso”. Lo scrive Goffredo Bettini.
“Letta ha iniziato il suo lavoro con tenacia e qualche primo risultato. Speriamo nelle agorà. Vedremo. Eppure il dibattito politico, invece di concentrarsi sull’avvenire, è rimasto per settimane appesantito da polemiche ciIl dibattito politico, invece di concentrarsi sull’avvenire, è rimasto per settimane appesantito da polemiche circa il passato. Non ne faccio certo una questione personale”.
“Difendo una storia – continua – che ha coinvolto l’insieme del gruppo dirigente del mio partito, una squadra di governo ampia dei democratici e non solo il sottoscritto e l’ex segretario Nicola Zingaretti. La caduta del governo Conte e le attuali difficoltà del Movimento 5 stelle sono indicate come la dimostrazione che l’alleanza che per quasi due anni ha governato l’Italia è stata un errore. E’ stata coniata da altri e poi affibbiata a me la locuzione ‘Conte o morte’. Parole mai pronunciate”.
Per Bettini “quando si governa insieme (questa è la lezione che ho imparato fin dai tempi del Pci) si contribuisce a risolvere i problemi, a sostenere chi ha la massima responsabilità, a rinsaldare i rapporti unitari con i compagni di strada.
Questo abbiamo fatto”. Il Pd “giustamente, con Letta, ha rilanciato la prospettiva del centrosinistra” sebbene “nello spazio che si autodefinisce autenticamente ‘riformista’, liberale e rivolto all’area più moderata, non siamo messi bene. Calenda – rileva – polemizza quotidianamente e con incredibile asprezza contro il Pd e i candidati sindaci del centrosinistra di Roma e Napoli. Renzi si muove nella stessa direzione”.
Quanto al “Movimento 5 stelle – dice Bettini – sta letteralmente esplodendo.
Conte è stato sempre il rappresentante più ragionevole, equilibrato, testardamente unitario, anche nei confronti del Pd”. La sua popolarità, rileva, “è ancora molto forte, il suo lavoro per costruire una carta dei principi, dei valori e uno statuto sembra a me ancora oggi un’ambizione preziosa. Non vedo come si possa gioire per le difficoltà che incontra questo tentativo. La frammentazione porterebbe a una confusione destabilizzante, anche in vista delle elezioni del capo dello stato. E lascerebbe il Pd, per quanto scritto in precedenza, senza il principale interlocutore della sua proposta di governo”.

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