Gli italiani hanno aspettato per mesi il loro turno prima di recarsi nelle hub vaccinali, per fare il loro dovere di cittadini e “riprendersi” la loro vita.
Il vaccino è stato, ed è, per tutta la popolazione mondiale un simbolo di salvezza, speranza e ripartenta: eppure esiste ancora qualcuno che lo scansa come se fosse il problema e non la cura.
Si tratta del tridente formato da Matteo Salvini, Giorgia Meloni e Matteo Renzi. Il primo ha propagandato per settimane dicendo che non appena fosse arrivato il suo turno, avrebbe fatto il suo dovere, ma giorno 29 giugno, il leader del Carroccio, non si è presentato a causa di un fantomatico processo.
Poco tempo prima aveva sviato così la domanda della conduttrice di Otto e mezzo, Lilli Gruber.
“Mi sono prenotato e spero di farlo entro giugno. Non ho ancora ricevuto la data”. “Ma gliela danno subito”, aveva replicato la giornalista.
Il leader della Lega aveva poi sottolineato di non voler mostrare sui social il momento in cui gli verrà iniettata la dose. Ecco un esempio dei tweet sfottò:
#Salvini ci tiene alla privacy. #Salvinivaccinati pic.twitter.com/vygrysn1hp
— Francesco Lauricella (@FraLauricella) July 16, 2021
“Farò il vaccino ad agosto. Il Covid durerà 10 anni. La mascherina la useranno solo in Campania”#Salvinivaccinati pic.twitter.com/yLRJ4xbFtw
— ɐɔsǝɔuɐɹɟ (@imfrav) July 16, 2021
Qualunque cosa scegli non smettere mai di giocare con la salute delle persone per dei voti#Salvinivaccinati
— Festina Lente (@lentefes) July 16, 2021
In fin dei conti condividere pizza, nutella, festini da spiaggia ed esultanze per la nazionale italiana, foto delle proprie donazioni di sangue e via dicendo, sono risultate giuste da postare sui social ma la puntura del vaccino quella no.
Giorgia Meloni è stata all’altezza del suo vecchio amico d’avventura: ha predicato per settimana su qualsiasi tema; ha poi magnificato i vaccini a destra e a manca lasciando intendere che fossero una vera benedizione, soprattutto in polemica contro il governo Conte Bis e Arcuri accusati di imperdonabili ritardi nella pianificazione. Erano allora “una delle più grandi conquiste.
E poi? Dopo aver annunciato la prenotazione della prima dose 35 giorni fa, è calato il silenzio.
La leader di Fratelli d’Italia aveva annunciato, a “L’Aria che tira” su La7 il 10 giugno, solo allora di essersi “prenotata”, precisando che non sarebbe stato AstraZeneca.
Tuttavia nessuno sa se l’effettivo vaccino sia poi stato Pfizer, Moderna J&J, perché non ne ha più parlato.
Giustamente la polemica si è spostata sul Green Pass, secondo la Capa di Fratelli d’Italia, oggetto portatore di ‘sventura’.
La domada è certamente chiara: perché? E il sospetto diviene lecito: si tratta pur sempre del maggiore partito, per indice di gradimento, italiano il cui elettorato è rappresentato da no vax e complottisti. I due leader-influencer avranno probabilmente calcolato tutto a tavolino anche questa volta.
Capitelo a #Salvini: se si vaccina perde il 75% del suo elettorato. Non è mica colpa sua se lo votano i novax (che poi si, è colpa sua).#Salvinivaccinati
— Andrea (@_andrea1210) July 16, 2021
E poi c’è Matteo Renzi che va decisamente controcorrente rispetto agli atri due. Il leader di Italia Viva aveva asserito: “Vaccinarsi serve” quando si era scoperto che la moglie insegnante, era risultata positiva nonostante il vaccino.
E lui? “E’ in corso il procedimento, conto di finire entro il mese di agosto”, ha detto due giorni fa nell’aula dei gruppi parlamentari, durante la conferenza stampa di presentazione della sua ultima fatica lettaria (“Controcorente”).
Renzi non ha fornito altri dettagli se non la frase che va per la maggiore: “rispettando le regole e non saltando la fila”.
Certo la fila ai centri vaccinali non solo non l’ha santata ma non l’ha proprio fatta. Molto strato, dal momento in cui la sua musa ispiratrice di Italia Viva, Maria Elena Boschi, di sei anni più giovane, il vaccino l’ha fatto il 9 luglio con tanto di foto “a tutela della mia salute e di tutta la comunità”.
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