Non poteva mancare la marmaglia fascista che ancora una volta è stata lasciata libera di fare il porco comodo senza che nessuno preventivamente avesse fatto qualcosa per scongiurare una presenza largamente prevista e conosciuta.
E così alle iniziative contro il green pass i nostalgici del duce erano in mezzo a protestare contro l’inesistente dittatura sanitaria e ad infiammare gli animi.
Tra i più attivi alcuni militanti di Forza Nuova.
“Oggi ci chiamano ancora complottisti – ha detto il leader romano Giuliano Castellino -Siamo passati dai lockdown alle mascherine obbligatorie, ora sono arrivati a questo scempio. In questo momento non potrei essere qui, sono sotto regime di sorveglianza speciale, ma non potevo non esserci. Oggi siamo migliaia e migliaia a rischiare di più di una sorveglianza speciale. Si sta vivendo una apartheid sanitaria. Invitiamo tutti a innalzare una sola grande bandiera il tricolore della libertà”.
Dalla piazza si sono sollevati cori “Libertà” e contro il premier Draghi. “E’ una piazza libera, senza colori” ripetono i manifestanti.
I fascisti non possono parlare. Di libertà perché – appunto – sono fascisti.
Ma poi sono anche indegni di pronunciare quella parola: per loro la libertà è la prepotenza e l’arroganza di chi si sente liberto di infettare o provocare danni al prossimo all’insegna dell’egoismo e del menefreghismo.
C’è poi da chiedere: visto che Giuliano Castellino ha violato il regime di sorveglianza era necessario che fosse lasciato libero di fare il suo show o non sarebbe stato il caso di prenderlo di peso e portarlo via? Magari (se ci sarà una interrogazione) qualcuno ce lo spiegherà meglio.
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