L’incredibile cinismo di chi non spende una parola per criticare uno ‘sceriffo’ dai modi spicci già segnalati da molti e che va in giro per la città con una pistola con il colpo in canna e che uccide una persona fragile mentalmente e disarmata con un colpo d’arma da fuoco.
E nessuna presa di distanza da chi per una lite ha deciso di estrarre la pistola, nemmeno fosse di fronte ad un rapinatore che lo minacciava di morte.
E invece no: il capo della Lega ne fa una questione di immigrazione.
E cosa ha detto? “Pensiamo a Voghera. Ogni vita perduta è una sconfitta, ogni morte merita preghiera e riflessione. Ma un conto è l’aggressore un conto è l’aggredito. Se a Voghera quel signore fosse stato espulso per i reati commessi oggi piangeremmo una vittima di meno”.
Lo dice Matteo Salvini, leader della Lega, a Rimini.
E se gli sceriffi armati andassero in giro come normali cittadini e non con il colpo il canna quante vittime in meno ci sarebbero?
E se ci fosse una stretta sulla vendita delle armi quante tragedie familiari o di vicinato ci sarebbero in meno?
Argomenti: matteo salvini