Lui la fa facile. E, soprattutto, fa un grande errore politico nel pensare che il fascismo sia un problema e che l’antifascismo non debba essere un valore discriminante.
Più volte ha parlato con sufficienza dell’antifascismo come se non fosse un dovere democratico tentare di sbarrare la strada a chi non si riconosce nei valori fondanti della repubblica e snobba il 25 aprile.
Come si può essere indifferenti di fronte a forze che non rinnegano e, anzi, flirtano, con orrende dittature genocide?
“Matteo Salvini e Giorgia Meloni non potete candidarvi a guidare un paese occidentale non chiarendo fino in fondo con i fatti la vostra posizione su fascismo e nazismo. Stampa e TV dovrebbero andare fino in fondo chiedendo conto. Altro che ospitare lettere e parlare d’altro”.
Lo ha scritto Carlo Calenda. “In fondo basterebbe dire: ”fascismo e nazismo sono responsabili di crimini e genocidi senza precedenti e chiunque sostiene posizioni diverse verrà immediatamente espulso dai nostri movimenti”. Semplice, lineare, definitivo”, aggiunge il leader di Azione.
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