Sono molti i luoghi di lavoro in cui l’obbligatorietà del vaccino è vista come un ostacolo, così come il green pass per accedere alle mense.
Anche Maurizio Landini aveva dichiarato la sua contrarietà negli scorsi giorni prendendosela con il governo, reo di non difendere i lavoratoi.
Vaccinarsi è un “dovere sociale” ed ”è responsabilità del governo e del Parlamento di rendere per legge obbligatoria la vaccinazione. Se lo fanno, noi siamo d’accordo. Non è il momento delle divisioni e delle strumentalizzazioni”.
“La nostra Costituzione prevede che l’obbligo di un trattamento sanitario può essere assunto solo con una norma di legge – sottolinea -. Credo sia venuto il momento di aprire seriamente questa discussione nel nostro Paese e in Europa. Spetta a governo e Parlamento legiferare. Noi siamo stati i primi a realizzare i protocolli per la sicurezza nei luoghi di lavoro e a prevedere le vaccinazioni in azienda”.
E sulla questione del green pass nelle mense aziendali sottolinea: “In una situazione di emergenza pandemica, parlare solo di green pass è riduttivo, serve una strategia complessiva e la conferma di tutte le misure di prevenzione a partire dai dispositivi individuali e dal distanziamento. Il green pass non può diventare uno strumento che divide e discrimina. Non si capisce, ad esempio, perché le lavoratrici e i lavoratori possano lavorare 8 ore insieme e poi consumare il pasto separati. Le mense aziendali non sono un ristorante. I lavoratori sono già tracciati e da un anno e mezzo le mense sono organizzate secondo i protocolli di sicurezza: mascherine obbligatorie, separatori di plexiglass e turni”.
E ribadisce: “Non sono temi che si risolvono con una ‘faq’. Abbiamo chiesto con Cisl e Uil un incontro ai ministri della Salute e del Lavoro Roberto Speranza e Andrea Orlando con l’obiettivo di mantenere il diritto del servizio mensa per tutti i dipendenti”.
Per convincere chi ancora non è immunizzato, aggiunge, “serve una campagna di informazione straordinaria e mirata. Per questo, per il mese di settembre, noi proponiamo a tutte le associazioni di impresa di mettere a disposizione due ore aggiuntive di assemblee retribuite in tutte le aziende per fornire un’informazione adeguata sulla vaccinazione e sulla sicurezza dei luoghi di lavoro. E’ il momento di coinvolgere le lavoratrici e i lavoratori, il consenso non si acquisisce sanzionandoli o punendoli ma rendendoli partecipi di un progetto comune che metta al centro la salute e la sicurezza e la qualità del lavoro” e “al governo noi chiediamo i tamponi gratuiti per chi lavora e usa i trasporti pubblici e per gli studenti proprio per raggiungere l’obiettivo della più ampia vaccinazione e rafforzare tutte le misure di prevenzione”.