Brunetta: "Il green pass è un atto di responsabilità e il vaccino dovrebbe essere obbligatorio"

Il ministro della Semplificazione e Pubblica amministrazione: "Se riusciamo a compiere l'ultimo miglio con il green pass obbligatorio per la scuola non sarà necessario rendere per legge obbligatorio il vaccino

Renato Brunetta
Renato Brunetta
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24 Agosto 2021 - 17.23


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A quanto pare, non tutta la destra vuole propagandare contro il green pass e la vaccinazione obbligatoria: Renati Brunetta fa parte di questa fascia,
“Favorevole all’obbligatorietà del vaccino, se il green pass avrà difficoltà di implementazione rispetto all’ultima fase”.
Lo ha detto il ministro della Semplificazione e Pubblica amministrazione, Renato Brunetta, a margine di una conferenza stampa promossa da Forza Italia quale focus sul Decreto semplificazione e reclutamento.
“Il green pass – ha affermato – è un atto di responsabilità verso i più fragili e chi non ha la possibilità di vaccinarsi. Questa scelta, che abbiamo fatto poco più di un mese fa, sta dando buonissimi risultati e se riusciamo a compiere l’ultimo miglio con il green pass obbligatorio per la scuola (sarà obbligatorio per la pubblica amministrazione) non sarà necessario rendere per legge obbligatorio il vaccino, perché i cittadini saranno stati loro a decidere autonomamente”.
E ancora: “Se il green pass avrà difficoltà di implementazione rispetto all’ultima fase, che però io credo sarà raggiunta, beh allora si penserà a una legge, come previsto dalla Costituzione, che renda obbligatorio il vaccino e che porti in sicurezza tutto il paese. O l’una o l’altra scelta è la scelta finale di responsabilità, di amore, di comunità. Tutte le altre obiezioni cadono. Non c’entra l’individualismo. Non c’entra il fatto di decidere, perché la decisione è una decisione di libertà per tutti. La mia libertà finisce dove inizia la libertà degli altri. Per questa ragione io sono favorevole al green pass in tutte le sue potenzialità di scelta, ma sono anche favorevole all’obbligatorietà del vaccino, che è stata una scelta degli italiani. La quota di distinguo sia più piccola possibile e non metta in crisi l’equilibrio del sistema. Se invece questa quota (dei no vax o di chi non vuole vaccinarsi) non si riesce a comprimerla, beh allora serve l’obbligatorietà. È prevista dalla Costituzione”. 

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