Mentre Silvio Berlusconi si prepara a farsi annettere dalla Lega, da Forza Italia c’è ancora qualche timido distinguo con l’estremismo di destra di Salvini.
“Non è la stagione delle bandierine e degli interessi di bottega”, “una certa dose di tensione in una maggioranza così eterogenea è inevitabile. L’importante è non esagerare, anche perché viviamo un momento di nuovo protagonismo internazionale dell’Italia, grazie a Draghi che sta cercando di mettere in piedi un G20 straordinario con l’apporto fondamentale di Paesi come Russia e Cina per superare la crisi afghana”.
Lo dice la ministra per gli Affari regionali, Mariastella Gelmini, in un’intervista a Repubblica, ricordando che “la campagna elettorale per le amministrative, il semestre bianco, la corsa per il Quirinale non devono causare eccessive fibrillazione. Da questa crisi, pandemica ed economica, non siamo ancora usciti. Non si può compromettere il lavoro fatto”. E invita ogni partito a mostrare adesso “senso di responsabilità”.
Sugli attacchi del leder della Lega Salvini alla ministra dell’Interno, Luciana Lamorgese, la Gelmini è netta: “Sull’immigrazione Salvini pone un problema reale, dopo il Covid c’è il rischio di una ripresa indiscriminata degli sbarchi. Ma il bersaglio è sbagliato: Lamorgese da sola non può fermare il fenomeno, è ingiusto prendersela con lei”.
Sui profughi afgani “l’Italia sta già facendo la sua parte. Ma, ripeto, ci aspettiamo una risposta unitaria dall’Europa”. E ricorda che “al di là dell’emergenza Afghanistan, abbiamo un cronoprogramma per la spesa del Pnrr da realizzare, 53 riforme da fare. Non ci sono time-out, in questa partita. Draghi è la nostra polizza assicurativa in Italia e in Europa, quindi l’invito rivolto a tutte le forze politiche di maggioranza è quello di gestire questa fase ‘cum grano salis'”.
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