Perquisiti i no-vax che hanno assaltato il gazebo M5s: "Violenza aggressione politica"

La Digos è andata alla ricerca di dispositivi tecnici, sistemi di telecomunicazione e oggetti destinati all'offesa. Nel mirino quattro sedicenti dei movimenti negazionisti

Il gazebo del M5s preso d'assalto
Il gazebo del M5s preso d'assalto
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4 Settembre 2021 - 11.20


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Sarà necessario chiarire tutte le responsabilità del gesto, che va contro a ogni sorta di democrazia, e che dimostra ancora una volta come il metodo preferito dai no vax sia sempre e solo la violenza.

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Nel provvedimento con il quale la Procura di Milano ha disposto le perquisizioni nei confronti di quattro No Vax per l’assalto al gazebo del Movimento 5 Stelle a Milano del 28 agosto si fa riferimento a un “violenta aggressione avente ad oggetto un ‘gazebo’ installato in Milano, piazza XXIV Maggio , per fini di campagna elettorale, da parte del senatore del ‘Movimento 5 Stelle’ Daniele Pesco”.

L’aggressione è avvenuta in un ambito di una “attuazione di un pieno e riconosciuto diritto politico appartenente ad ogni cittadino” che il Movimento stava esercitando ed è “culminata con la distruzione del”gazebo” .

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Un fatto, questo, “avvenuto nel corso di una manifestazione in luogo pubblico non autorizzata e finalizzata a promuovere, sollecitare, sensibilizzare o comunque attivare una campagna a sostegno del non ricorso alla vaccinazione, promossa e organizzata, in particolare, dalle pubbliche istituzioni sanitarie a fronte della epidemia in corso nota come ‘Covid 19’.

Gli investigatori sono andati alla ricerca di “strumenti o sistemi informatici e/o di telecomunicazione nonché dispositivi tecnici ed informatici, utilizzati per la consumazione dei reati di cui in premessa, con particolare riferimento alla eventuale predisposizione di rete informatica finalizzata al mantenimento dei contatti tra gli appartenenti ai gruppi “No Vax”.

Strumenti usati “ai fini della organizzazione della manifestazione non autorizzata” e dai quali “potrebbero ricavarsi utili elementi al fine anche di accertare eventuali analoghi precedenti episodi o, comunque, collegamenti con reti telematiche riconducibili a soggetti orientati verso analoghe violente iniziative di aperto contrasto e/o scontro, anche fisico, con appartenenti alle Istituzioni, operanti ai fini della prevenzione e della sicurezza pubblica, ai fini della campagna antivaccinazione”.

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Gli investigatori della Digos di Milano hanno quindi cercato “strumenti destinati alla offesa (armi, munizioni, strumenti da punta e taglio o oggetti similari) in ragione della particolare violenta animosità manifestata nel corso dei fatti” e “materiale o, comunque, documentazione cartacea, pertinente ad attività di divulgazione dell’uso della minaccia e della violenza per le finalità di contrasto proprie dei gruppi meglio noti come “No Vax””.

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