E’ vittima ormai da settimane di offensive da parte dei leghisti, a partire dagli immigrati fino ad arrivare al Green pass, che a volte sfociano anche nei personalismi.
Per questo motivo, è giusto continuare sulla propria linea, non ascoltando consigli da chi si sente virologo o da chi, come Salvini, anche quando era ministro ha fatto molti errori.
“Il Green pass è fondamentale per supportare la ripartenza in sicurezza delle imprese e del Paese. La linea del governo è netta: estenderne quanto più possibile l’utilizzo e completare il piano vaccini che, tra l’altro, sta andando molto bene”.
E’ quanto afferma la ministra dell’Interno Luciana Lamorgese, sul certificato verde e le proteste dei No vax.
”È evidente – sottolinea – che l’innalzamento dei toni delle proteste può favorire forti tensioni per l’ordine pubblico e atti ostili anche da parte di singoli, non direttamente riconducibili a gruppi organizzati”.
E poi precisa: “La galassia delle sigle No-vax appare composita e variegata, e al momento non risultano contatti strutturati con frange estremiste. Certo, in alcune delle proteste si è registrata una sporadica partecipazione di appartenenti all’estrema sinistra o all’area anarchica nonché, soprattutto a Roma, alla destra radicale. In alcune occasioni ci sono stati evidenti tentativi, non riusciti, di alimentare una degenerazione violenta della protesta”.
Infine sugli attacchi ricevuti da parte del leader della Lega, mentre si dice disponibile ad un incontro con Salvini, aggiunge: “Quando gli attacchi partono da chi sostiene il governo, diventando martellanti e personali, finiscono per danneggiare l’immagine dell’amministrazione e dell’intero esecutivo, in un momento molto delicato per il Paese nel quale occorrerebbe più coesione”.
“Con una coalizione così ampia, i ministri sono costretti a grandi sforzi per individuare un punto di equilibrio tra posizioni talvolta distanti su molti temi sensibili, non solo l’immigrazione. Certo, quando gli attacchi partono da chi sostiene il governo, diventando martellanti e personali, finiscono per danneggiare l’immagine dell’amministrazione e dell’intero esecutivo, in un momento molto delicato per il Paese nel quale occorrerebbe più coesione”.
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