Il ritorno a scuola in presenza è l’inizio di un nuovo capitolo, dopo mesi difficili di studio in quarantena.
“Siamo tornati ad avere la gioia di avere le nostri classi piene dei nostri ragazzi. Sì è una gioia”.
Lo ha detto il ministro dell’Istruzione Patrizio Bianchi nel giorno in cui riaprono le scuole.
“Il 93% di tutto il personale scolastico è vaccinato”, ha ribadito il ministro. “Dobbiamo poi aggiungere coloro che hanno le certificazioni perché non possono vaccinarsi”, ha aggiunto Bianchi ricordando che c’è stata “una risposta corale” e “studenti che con grande entusiasmo hanno accettato di vaccinarsi. Il vaccino è l’arma più importante”.
“Nel caso in cui vi fosse un rischio diversamente dagli anni passati, l’abbiamo già scritto nel decreto del 6 agosto, si farà attenzione a quel gruppo, a quella classe, a quella scuola, non sarà più possibile mettere in Dad tutta una regione. Se vi fossero dei rischi si interviene in maniera mirata”, ha evidenziato Bianchi parlando di sicurezza nelle scuole nell’ambito dell’emergenza sanitaria.
“Tutte le autorità sanitarie sono comunque attentissime, siamo tutti attentissimi, ma soprattutto siamo attenti agli altri: finalmente la solidarietà torna ad essere il punto fondamentale della nostra sicurezza”.
Parlando ancora di sicurezza, Bianchi ha specificato che “il principio cardine della nostra scuola si chiama autonomia, ed è la capacità di vederci tutti responsabili. Abbiamo una forte raccomandazione che rimane per il metro di distanza, una raccomandazione che va legata al principio di responsabilità, quindi tutti gli strumenti, tutta l’educazione alla sicurezza che abbiamo accumulato torna oggi importante. Non c’è una gestione pressappochista ma puntuale”.
Estendere i test salivari? “Questa è una cosa che affrontiamo con il generale Figliuolo e facciamo con tutte le autorità sanitarie”, ha risposto il ministro, precisando subito dopo che “dipende dall’autorità sanitaria, le questioni di sanità le diamo ai nostri esperti”.
“Il ministro – ha spiegato – sta lavorando con un milione di persone, ovvero coloro che lavorano nella scuola ma anche con altrettante persone che lavorano al di fuori della scuola: la sanità, i trasporti. Tutti siamo consci che bisogna andare verso strumenti semplici da usare e precisissimi nel risultato”.
“No, non ho abbandonato l’idea” di far togliere le mascherine nelle classi dove sono tutti vaccinati, ha detto ancora. “La nostra direzione di marcia è una indicazione chiara contenuta nel decreto del 6 agosto. Stiamo lavorando da aprile a una scuola nuova, più inclusiva, più affettuosa, anche più rispettosa e stiamo lavorando anche su questo”, ha concluso.