Esiste anche chi non si rassegna all’estensione del Green pass: Carlo Freccero firma per il referendum contro la sua attuazione e spiega le sue motivazioni.
Innanzitutto, il celebre autore televisivo definisce “oltremodo scorretto” il comportamento del Governo Draghi “nell’incrinare il patto di lealtà tra istituzioni e popolo”.
Questo anche perché “l’attuale normativa sul Green Pass ignora totalmente l’appello a evitare discriminazioni”.
“Il mio ruolo è quello di esperto della comunicazione e, in quanto tale, non ho potuto fare a meno di rilevare la massiccia campagna di propaganda e disinformazione condotta dai media mainstream con un’unanimità che non ha precedenti nella storia del paese. Il referendum è un’occasione per avere accesso a spazi istituzionali e per fare arrivare i nostri argomenti all’elettorato. Dopodiché i cittadini decideranno liberamente e non sotto la pressione della paura innescata dalla pandemia”.
Secondo Freccero, “dietro il Green Pass in realtà, c’è molto di più”.
”È destinato a diventare l’embrione della futura tessera di identificazione digitale a cui mira il Grande Reset in via di attuazione. Per chi non sapesse di cosa si tratta, rimando a due libri dell’economista Klaus Schwab “Covid 19 The Great Reset” e “Quarta rivoluzione digitale”. Secondo Schwab la pandemia è un’occasione irripetibile per conseguire il “Grande Reset” già illustrato nel saggio “La quarta rivoluzione industriale”. Tutto ciò è confermato dal progetto di Recovery Fund, che si pone come obiettivo lo stesso obiettivo del “Grande Reset”. Credo che la nuova normalità in cui stiamo vivendo non finirà coi vaccini, ma continuerà nel tempo, con la rivoluzione digitale e la rivoluzione verde. Diciamo la verità: non è la pandemia ad avere causato la crisi economica. E piuttosto la crisi economica ad avere causato la pandemia, o quanto meno, ad averla amplificata al fine di ultimare il “Grande Reset”.
Secondo Carlo Freccero ”è giusto che il popolo, l’oggetto di quanto è in divenire, possa, come accade in tutte le democrazie, farsi soggetto e decidere se desidera o meno proseguire per la strada tracciata dalle élite. La risposta verrà dopo. Nella mia testa i referendum sono destinati ad aprire finalmente un dibattito ampio su tutti questi quesiti aperti”.