Salvini si trova in una posizione molto scomoda in questo momento.
Se da un lato lui urla nelle piazze e sui social la contrarietà all’obbligo del certificato verde per i lavoratori, i suoi ministri, che siedono al tavolo del Consiglio dei ministri insieme a Draghi, votano compatti per l’obbligo.
Anche i governatori leghisti sono tutti schierati a favore dell’obbligo vaccinale e questo denota un sempre più evidente isolamento di Salvini all’interno del suo partito che, di fatto, non segue più le direttive dal Papeete.
“Cosa facciamo, lasciamo a terra le pattuglie e sguarniamo le Questure e le città? Quindi occorre equilibrio tra la salute e il lavoro”.
Così il segretario nazionale della Lega, Matteo Salvini, a margine del comizio a Trieste in sostegno della riconferma a sindaco Roberto Dipiazza, interviene sul tema green pass, reso obbligatorio per i lavoratori dal governo.
Equilibrio, chiede Salvini, e per questo “il tema dei tamponi a disposizione di lavoratori, studenti, famiglie, ragazzi, disabili, è assolutamente indispensabile, altrimenti si bloccano interi settori produttivi”, spiega.
Nell’incontro con i rappresentanti del tessuto economico del Friuli Venezia Giulia, aggiunge il segretario, “le imprese e i commercianti ci hanno chiesto ‘basta lockdown, basta chiusure’, quindi spero che nessun altro ministro parli di chiusure, lockdown, ritorno al passato”, conclude Salvini.
Argomenti: matteo salvini