Cirinnà contro Calenda. Botta e risposta sui social, lei lo accusa: "Sei di destra"

Il candidato a sindaco di Roma risponde per le rime e si offre come maggiordomo con stipendio del cane. Secondo round in serata

Carlo Calenda e Monica Cirinnà
Carlo Calenda e Monica Cirinnà
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28 Settembre 2021 - 11.26


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Monica Cirinnà e Carlo Calenda, una volta nello stesso partito e sostenitori del governo Renzi, oggi non le mandano a dire e si scontrano sui social.
Scrive la senatrice del Pd: “Caro Carlo Calenda, Alitalia e molte altre crisi hanno dimostrato le tue pessime doti di amministratore! Dopo indicazione #Bertolaso come vicesindaco ed endorsement #Giorgetti è chiaro da che parte stai: il csx non fa per te, nonostante tu sia stato eletto coi voti del Pd”.
Non si fa attendere la replica del leader di Azione: “Alle brutte mi prendi come maggiordomo. Mi basta lo stipendio del cane. A Monica…un paio di mesi di silenzio va”. Ribatte Cirinnà: “Davvero un signore complimenti! Dire a una donna di tacere è tipico di quella cultura di dx che tanto ti ammira! Bravo! Comunque dì ai tuoi amici della Lega che mancano ancora 49milioni di € . I 24.000 € della cuccia li hanno i carabinieri. Tu li avresti chiamati? Boh…”.
In serata, poi, il secondo round.
“Penso che gli elettori del Pd considerino stupido questo modo di fare politica. Le polemiche su sei di destra, di sinistra, fascista o comunista servono per rimbecillire gli elettori romani su un dato: le classi dirigenti di destra e sinistra hanno tenuto in ostaggio questa città, l’hanno bloccata spesso in modo connivente. La Cirinnà è folclore”, ha attaccato il leader di Azione ospite del Tg4.
A stretto giro la risposta di Cirinnà: “E’ l’ultima settimana di campagna elettorale e sentire Calenda che parla di folclore e di modi stupidi di fare politica rende evidente quanto non abbia chiari alcuni concetti fondamentali”, ribatte la senatrice. “Nonostante i tanti e importanti incarichi che ha ricoperto non comprende, o finge di non capire, che tra destra e sinistra vi sono delle differenze in termini di programmi e di stile. Un esempio evidente ne è la visione ultra liberista a cui Calenda si richiama e che ha applicato nella sua azione politica. Una visione che, purtroppo, ha lasciato macerie nel mondo del lavoro, a partire dalle vicenda Alitalia, Ilva e Whirpool”, prosegue.
“Se, come si dice a Roma, Intende buttarla in caciara, libero di farlo, ma la politica è una cosa seria, le sue decisioni toccano la vita delle persone, e non può essere un’eterna battuta per vivere nella bolla di Twitter e piacere al pubblico di turno”, conclude.

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