Ora fa il finto progressista difendendo la privacy di Morisi ma sulla “Bestia” e sui suoi social – gestiti dallo stesso Morisi – faceva trapelare allusioni contro don Biancalani.
Secondo Salvini e compagni il parroco accoglieva gli immigrati africani solo per un doppio fine: la motivazione dietro questa scelta era dovuta al fatto che don Biancalani fosse gay, cosa tra l’altro nemmeno vera e che ha attirato l’odio di fascisti e razzisti. Per non parlare dei suoi stretti rapporti con Orban, personaggio (anti)europeo che ha reso l’omosessualità tabù.
“Leggo su qualche giornale che Luca Morisi”, indagato per droga, “è anche accusato di essere omosessuale: non sapevo che l’omosessualità di un leghista fosse reato, anzi pensavo di vivere in un Paese libero dove uno può essere omosessuale, eterosessuale, transessuale senza finire sul giornale”.
Lo ha affermato il segretario della Lega, Matteo Salvini, ospite di ‘Mattino 5’ su Canale 5.
“Finché campo, da papà – ha poi continuato Salvini -, combatterò lo spaccio di droga sempre e ovunque, gli spacciatori di droga sono venditori di morte e vanno messi in galera, i consumatori fanno del male a loro stessi e vanno aiutati a smetterla di farsi del male. Chi propone di vendere e coltivare la droga in casa è un folle, la droga è morte, non ci sono droghe buone”.
Ad ogni modo, per Salvini il caso Morini non influenzerà il risultato elettorale. “Gli italiani sono molto più intelligenti, liberi e svegli di quanto non li facciano i giornalisti. Qualcuno fa politica facendo il guardone, spiando dal buco della serratura. Oggi ho scoperto su alcuni giornali che un leghista non può essere omosessuale, vedo tanta omofobia a sinistra”, ha ribadito a margine della conferenza stampa del centrodestra. “Vorrei sapere cosa ne pensa il signor Zan di alcuni giornali che si occupano di guardonismo domestico anziché occuparsi dei problemi del paese”, ha concluso.
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