Letta su Mimmo Lucano: "Si dà un messaggio terribile, farà crescere la sfiducia nella magistratura"

Il segretario del Pd: "La condanna è il raddoppio rispetto a quanto richiesto dall'accusa, non so quante volte capita". Il solito Salvini: "Guadagnava illecitamente sulla gestione degli immigrati"

Enrico Letta
Enrico Letta
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1 Ottobre 2021 - 11.17


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La sentenza che ha condannato in primo grado Mimmo Lucano a oltre 13 anni di galera ha scombussolato molti animi, soprattutto di coloro che credono nell’accoglienza.

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Chi invece si è dimostrato il solito sciacallo è Salvini, che infatti giudica prima del tempo e poi non vuole che venga fatto con Morisi.

Letta per primo ha commentato la sentenza, esprimendo preoccupazione. 

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“Si dà un messaggio terribile, pesantissimo, che credo farà crescere la sfiducia nei confronti della magistratura”.  
Il segretario del Pd esprime inoltre “solidarietà e vicinanza” all’ex sindaco di Riace. “Quello che è successo è incredibile, sono esterrefatto: la condanna è il raddoppio rispetto a quanto richiesto dall’accusa, non so quante volte capita”, aggiunge. 

“Credo ci sia il gioco della prima sentenza” – “E’ ovvio che le sentenze si devono applicare e si rispettano, ma ho come l’impressione che in questo caso ci sia il gioco della prima sentenza che deve essere sproporzionata perché poi la successiva ridimensionerà la pena”, prosegue l’ex premier.

Salvini: “Condannato Lucano, paladino dei radical chic” – Di segno diametralmente opposto le dichiarazioni del leader della Lega, Matteo Salvini, secondo cui Mimmo Lucano “guadagnava illecitamente sulla gestione degli immigrati”. 

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L’ex vicepremier definisce Lucano “sindaco di sinistra (e candidato di sinistra alle Regionali in Calabria) e paladino dei radical chic”.

“Giornalisti e politici di sinistra indignati ne abbiamo? No, sono tutti impegnati a fare i guardoni in casa altrui”, aggiunge.

I ministri della Lega: “Ci aspettiamo passo indietro” – Dal canto loro i ministri leghisti Erika Stefani, Massimo Garavaglia e Giancarlo Giorgetti si aspettano “un passo indietro da parte di Mimmo Lucano dopo la durissima condanna. Non vorremmo che trasparenza e correttezza valessero solo per alcuni ma non per tutti”.

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Conte: “Sentenza obiettivamente severa” – “Le sentenze vanno ovviamente lette. Prendo atto di questa condanna che è obiettivamente severa”.

Lo ha detto il presidente del Movimento Cinque Stelle Giuseppe Conte, impegnato a Reggio Calabria nella manifestazione di chiusura del centrosinistra della campagna elettorale per le regionali. “Posso augurare a Mimmo Lucano di poter far valere le sue ragioni nei successivi gradi di giudizio”, ha aggiunto Conte.

Cecilia Strada: “In terzo grado crollerà tutto” – “Non saprei nemmeno da che parte iniziare: la Cassazione di fatto aveva già duramente smontato l’impianto accusatorio; immaginiamo perciò che al terzo grado crollerà tutto. Intanto però Lucano ha ricevuto una condanna pesantissima, sconcertante per tutti quelli che conoscono l’uomo che è, quello che ha fatto, e quello che non ha fatto. Non saprei nemmeno da che parte iniziare, ma so dove finisco: a Mimmo Lucano va il mio abbraccio più grande e tutta la mia solidarietà”. Così Cecilia Strada, ex presidentessa di Emergency, in un post Facebook.
Da senatori e deputati appello alla solidarietà per Lucano – “Una condanna così ad un sindaco non ha colpito nemmeno i peggiori criminali in Italia”, si legge nell’appello sottoscritto da alcuni deputati, senatori ed europarlamentari.  Mimmo “non ha rubato un centesimo, non si è arricchito, non ha fatto del male, non ha sfruttato e questi sono i fatti che tutti conoscono bene. Fatti che emergono con innegabile chiarezza dal processo. Siamo certi che i futuri gradi di giudizio restituiranno piena dignità a Mimmo e alla sua storia gli rinnoviamo tutto il nostro sostegno”. 

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Tra i sottoscrittori figurano Pietro Bartolo, Laura Boldrini, Loredana De Petris, Yana Ehm, Elena Fattori, Nicola Fratoianni, Chiara Gribaudo, Francesco Laforgia, Virginia La Mura, Pierfrancesco Majorino, Gennaro Migliore, Rossella Muroni, Paola Nugnes, Matteo Orfini, Erasmo Palazzotto, Giuditta Pini, Fausto Raciti, Sandro Ruotolo, Doriana Sarli, Massimiliano Smeriglio, Simona Suriano, Giorgio Trizzino, Massimo Ungaro, Michele Usuelli e Francesco Verducci.

 

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