Il voto si avvicina e si fa il punto su quali risultati sarà possibile raggiungere, soprattutto in funzione futura per le alleanze: i sei capoluoghi di regione che andranno al voto sono in questo senso un banco di prova importante.
Enrico Letta è convinto che ai ballottaggi “ci saranno convergenze sostanziali con il M5s”.
Il segretario del Pd: “Mai visto nessuno, prima del primo turno, dire che si alleerà e farà indicazioni di voto al ballottaggio. Ognuno chiede il voto per i propri candidati. Sono convinto che alla fine ci saranno convergenze sostanziali”, risponde interpellato sul tema.
A suo avviso le comunali saranno “un test importante per capire chi sostiene veramente il governo Draghi”.
Sui risultati nelle grandi città, invece, ribadisce: “L’altra volta noi del centrosinistra ne avevamo vinte due e perse tre.
Se confermassimo le due e perdessimo le tre già perse, sarebbe una sconfitta. Con un 3-2 per noi sarebbe buona notizia, ma da 4 in su per noi sarebbe un trionfo: un risultato da celebrare”.
“Il nostro è un partito nazionale per definizione, ci teniamo molto a questo”, afferma.
Alla domanda se in vista dell’elezione del nuovo presidente della Repubblica, sia spaventato dal flirt tra Matteo Renzi e il centrodestra, Letta ribatte: “Parleremo delle elezioni del Quirinale da gennaio in poi; farlo ora, alla vigilia delle comunali poi, significa avvelenare inutilmente il dibattito politico”. Un congresso dem dopo le amministrative?
“Non è ora di mettersi a discutere di argomenti interni alla nostra comunità”.
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