Letta si appella alla ragionevolezza: "Salvini, Meloni e Tajani non si tirino indietro sull'antifascismo"

Il segretario del Pd: "Io potrei essere tentato di avere come contendente una destra ancorata al fascismo ma sarebbe un errore per l'Italia"

Enrico Letta
Enrico Letta
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11 Ottobre 2021 - 16.37


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Dopo l’attacco alla sede della Cgil da parte dei neofascisti di Forza Nuova si è aperto un dibattito politico che ha visto una divisione netta.
Da una parte c’è chi vorebbe chiudere il partito, dall’altro chi fa orecchie da mercante ed evita di chiamare con il proprio nome i fascisti, proprio come Meloni, Tajani e Salvini.
Così il segretario del Pd, Enrico Letta, tagliando corto ha invitato tutti alla ragionevolezza: “Dobbiamo fare di tutto per evitare di dividerci e dobbiamo essere noi i più inclusivi, saranno gli altri che decideranno di scartare. Mi sento di dire a Meloni, Salvini e Tajani, è un errore se trasformiamo questa vicenda in una vicenda destra-sinistra. Vuol dire che il legame ambiguo con il fascismo è un problema per il centrodestra e sarebbe un problema per tutto il Paese”.
Lo ha detto il leader Dem a la Stampa Tv, parlando del caso Forza nuova.
“Io potrei essere tentato di avere come contendente una destra ancorata al fascismo ma sarebbe un errore per l’Italia. Io sogno un confronto con due parti politiche che possono governare entrambe”, ha spiegato il segretario del Pd.

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