Giorgia Meloni continua a darsi una ripulita. E se non si trattasse solo di frasi di circostanza ci sarebbe da essere lieti.
Poi quando gira intorno alla condanna del fascismo, evita di definire Mussolini per quello che è stato, ossia un dittatore criminale e va a fare discorsi da brividi davanti ai nostalgici del dittatore spagnolo Francisco Franco qualche dubbio viene.
“Sorprenderà qualcuno, magari tra i più prevenuti nei miei confronti, ma non ho mai provato alcun afflato per il fascismo. Mentre sento di averlo sempre avuto forte per i reietti, gli sconfitti. Per quelli che hanno mantenuto la propria coerenza, anche quando avevano tutto da perdere. E certamente ho sempre riconosciuto una comunanza di ideali con i giovani che scelsero la parte destra del campo nel dopoguerra italiano. Soprattutto per coloro che pagarono con la vita tale scelta”.
Lo scrive Giorgia Meloni, presidente Fdi, nella prefazione al libro di Adalberto Baldoni e Alessandro Amorese ”I ragazzi del ciclostile- La Giovane Italia, un movimento studentesco contro il sistema” (Eclettica Edizioni), dedicato all’associazione degli studenti medi che, negli anni Cinquanta e Sessanta, aderivano ai valori della destra italiana.
E non sono reietti e sconfitti quelli che fuggono dai paesi poveri in cerca di miglior vita? O si riferisce solo ai repubblichini? Ossia a quelli che hanno continuato ad inneggiare a Mussolini nononstante le sue malefatte?
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