Come scrivono Giuliano Foschini e Fabio Tonacci – Repubblica – Giuliano Castellino e i dirigenti di Forza Nuova reclutavano i più violenti nelle chat dei No Vax.
Con in testa un piano di matrice politico-eversivo, di cui Repubblica ha dato conto ieri, li individuavano da ciò che scrivevano online, li contattavano e si adoperavano per portarli dentro. Hanno usato un metodo studiato a tavolino.
E in almeno tre casi, dalla primavera del 2020 a oggi, quel metodo ha dato i suoi frutti avvelenati: le persone avvicinate sono entrate nel circolo ristretto e non hanno deluso le aspettative, costituendo l’avanguardia dei fomentatori che hanno lanciato l’assalto squadrista alla Cgil del 9 ottobre scorso.
Dopo il primo lockdown decine di gruppi e canali su Telegram sono diventati lo sfogatoio delle sacche di malcontento della società civile. Se ne contano almeno nove di una certa consistenza. “No Green Pass-vinciamo insieme” ha 31.400 iscritti, “Manifestazione No Green Pass” ne ha 27.200, il canale “No Green Pass”, caratterizzato dal simbolo della svastica dentro un segnale di divieto, ne ha 4.170. E ancora “Don Chisciotte-Contro la dittatura sanitaria” (3.619 iscritti), “No Green Pass Veneto” (2.182 membri), “Motociclisti No Green Pass” (1.100 iscritti). Ce n’è uno, “No al regime nazi-sanitario”, 991 iscritti, che appare e scompare a seconda dei giorni: il suo amministratore spaccia certificati verdi che sostiene essere validi in tutta Europa. “Vendo solo a persone fidate e per minimo 50 pezzi”.
I “‘talent scout” di Forza Nuova monitoravano le chat, concentrandosi sui nickname più attivi. Individuati i profili adatti e stilato il curriculum da picchiatore (“ha spaccato un sacco di teste”, “mena”), li testavano chiedendo loro se erano pronti a una potenziale “fase due”, quella della “risposta forte e devastante una volta per tutte”. Potrebbero sembrare deliri e, auspicabilmente, lo sono. Il problema è che Forza Nuova ha provato a organizzare quei deliri, come è accaduto nella storia del terrorismo, fornendo loro assistenza logistica e legale. E, soprattutto, soldi: nelle chat oggetto di indagini delle Digos di tutta Italia spesso si parla di raccolta fondi, collette e finanziamenti .
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