Anche adesso si riapre, a parole, la corsa verso il centro. Ossia una sorta di alleanza tra gli attuali cespugli vecchi o nuovi per fare un mischione un po’ liberista un po’ moderato per correre su un terreno che tanti immaginano sia fertile.
Con Matteo Renzi “ci siamo parlati, sì, e lo faremo ancora nei prossimi giorni. E ho appena mandato un messaggio a Clemente Mastella che pure ha lanciato un appello per mettere assieme i petali sparsi del centro. L’idea è quella di unire forze e partiti che hanno una storia comune, che nella prima Repubblica erano rappresentati da Dc e poi pentapartito e nella seconda dal Pdl, ma che oggi sono separati e non in grado di svolgere il loro ruolo”.
Lo ha detto Giovanni Toti, leader di Coraggio Italia.
“Questo blocco – spiega – dovrà opporsi al populismo grillino e alla sinistra estrema e dialogare con la destra. Non nasciamo contro il centrodestra, ma per bilanciarlo. Conviene anche a loro non lasciare quest’area alla sinistra, credo che Salvini lo abbia capito”.
Draghi e il rapporto con Berlusconi
Per l’elezione del prossimo Presidente della Repubblica “un percorso sarebbe eleggere insieme Draghi con un patto per terminare comunque la legislatura con un altro premier, portando avanti le riforme del Pnrr e altre, come la legge elettorale”.
Quanto all’eventuale candidatura di Silvio Berlusconi, “io gli voglio bene e lo voterei, ma Fi sembra fare di tutto per indebolirlo, scorribande sui parlamentari, ci escludono dai tavoli… Non so se sono veri i retroscena su Lega e Fdi poco convinti di votare Berlusconi, ma se lui vuole provarci farebbe bene a non escludere anche chi come noi è nel suo campo”.
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