La candidatura alla presidenza della Repubblica, più o meno celata del leader di Forza Italia, Silvio Berlusconi, è messa a rischio dai giochi di palazzo di Lega, ma anche di Giorgia Meloni, la quale spera che con Draghi al Quirinale, si possa andare ad elezioni anticipate.
“Non ci può essere una maggioranza sul modello attuale con un presidente del Consiglio diverso da Draghi”. È netto il giudizio Antonio Tajani, coordinatore di Forza Italia, che in una intervista a Repubblica stoppa le ipotesi in circolazione in questi giorni di alternative all’attuale premiership.
Il ragionamento di Tajani è semplice: “Questa è una maggioranza eterogenea che si è unita con l’obiettivo principale di sconfiggere il Covid e preparare il Recovery Plan. Solo una personalità straordinaria può tenere insieme Salvini, Letta, Renzi e Bersani.
E oggi è più difficile di ieri” mentre i nomi di eventuali successori di Draghi che circolano (Franco o Cartabia) “sono quelli di ottimi ministri: ma nessuno ha l’autorevolezza e la capacità di mediazione che servono per tenere in piedi un esecutivo di emergenza”, taglia corto il numero due di Forza Italia. E poi, “Draghi è Draghi”.
Secondo Tajani, inoltre, “Si avvicina la fine della legislatura e le divisioni politiche, all’interno della maggioranza, si fanno più evidenti. I partiti marcheranno sempre più la loro identità. Si è visto nel corso dell’esame, da parte del consiglio dei ministri, della mini-patrimoniale per combattere il caro bollette.
Noi abbiamo espresso una posizione differente da Pd, Leu e M5S. Non era facile trovare una mediazione: Draghi l’ha fatto. Dobbiamo arrivare al 2023, perché l’emergenza non è finita, ma non possiamo rinunciare a lui”.
Di diverso avviso Riccardo Molinari, capogruppo della Lega alla Camera dei Deputati. “Leggo tante dichiarazioni tattiche, c’è chi gioca a spaventare i parlamentari, specie quelli che temono le elezioni anticipate”.
A Forza Italia, in un’intervista al Corriere della Sera, Molinari dice che “sarebbe più opportuno evitare tensioni inutili. Il solo evocare scenari mette in agitazione”. Quanto alla Lega “seguiamo la logica.
Noi appoggiamo questo Governo che è nato per affrontare l’emergenza. È chiaro che se il premier volesse candidarsi” al Quirinale “sarebbe difficile per le forze che lo sostengono non votarlo. Ma ad oggi non mi pare abbia deciso”.
Per il Colle “sicuramente Berlusconi è un papabile, una figura che il centrodestra appoggerebbe in modo compatto. Ma non risulta che si sia candidato ufficialmente”. Per Palazzo Chigi, invece, se Draghi andasse al Quirinale, Molinari non esclude le soluzioni Marta Cartabia e Daniele Franco: “Entrambi sono tecnici di alto profilo.
Se si dovesse profilare la necessità di varare un Governo che accompagnasse il Paese al voto sono figure che potrebbero essere messe in campo”.
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