A fare propaganda è bravo e, ovviamente, l’ha fatta anche davanti ai suoi parlamentari, magari provando a togliere qualche dubbio sulla rendita demagogica della Meloni all’opposizione.
”Questo governo è una sfida ma il tempo è galantuomo. Sapremo fare la differenza anche sul tema ambientale, che sarà decisivo per i prossimi trent’anni. Noi sapremo essere costruttivi, con buonsenso e pragmatismo. Prepariamoci a governare il Paese con un progetto e una squadra omogenea. Raccoglieremo quanto seminato e saremo protagonisti. Chi cerca di dividerci resterà deluso anche questa volta”.
Matteo Salvini ha chiuso così, tra gli applausi, il suo intervento davanti ai deputati della Lega.
Nei prossimi mesi i temi dell’autonomia e del federalismo torneranno centrali. Sono ottimista per natura ma con questa compagine di governo è ambizioso ipotizzare l’autonomia regionale, ma vogliamo accelerare”. E ancora: “Siamo dalla parte giusta della storia”, ha poi detto ai presenti.
Restano alcuni dubbi, uno su tutti: quale differenza potrà fare Salvini sui temi ambientali, lui che è amante del cemento, sta dalla parte di coloro che fanno abusi edilizi e sulla transizione ecologica ha posizioni simili a quelle dei suoi idoli Trump e Bolsonaro?
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