Negli ultimi giorni il tema Quirinale è risultato essere molto caldo: infatti dopo le due fumate nere si attende con ansia il nome di chi rivestirà il ruolo di presidente della Repubblica. Liliana Segre in merito ha detto:
“Naturalmente non intervengo nella discussione sui nomi, anche se come ovvio farò il mio dovere di “grande elettrice”, secondo quanto la mia coscienza mi detterà. Un auspicio di valore universale voglio però esprimerlo. Ricordo ancora che quando il Presidente Mattarella, a cui va la mia profonda gratitudine di cittadina prima ancora che di senatrice a vita, fu eletto alla più alta carica dello Stato, la prima cosa che fece fu recarsi alle Fosse Ardeatine a rendere omaggio alle vittime della barbarie nazifascista. Ecco, mi auguro che il prossimo o la prossima Presidente saprà dimostrare analoga cura nel fare della memoria e dei valori antifascisti qualcosa che non ammuffisce nella ritualità delle varie celebrazioni ufficiali, ma forgia sempre più saldamente una autentica coscienza popolare nazionale”. Lo dice alla Stampa la senatrice a vita Liliana Segre in una lunga intervista alla vigilia del Giorno della Memoria. Parlando del valore della memoria la senatrice aggiunge:
“Coltivare la memoria è un dovere di ogni società che voglia dirsi civile. Curare il senso della storia, situare il proprio essere in una prospettiva di lungo periodo che permetta di muoversi meglio nel presente, di vedere meglio i pericoli sulla scorta appunto dell’esperienza, questo il compito di tutti e di ciascuno. La memoria è una componente indispensabile di una personalità ricca, vigile, sensibile, democratica”
I riferimenti sono anche ad episodi recenti che tutto questo invece hanno negato: il recente funerale a Roma con una bara avvolta nella bandiera nazista o l’aggressione a Livorno di due ragazzine quindicenni a un dodicenne colpevole di essere ebreo. Parlando della Shoah, di cui appunto si fa memoria il 27 gennaio, la Segre dice:
“Si tratta della pagina più buia nella storia dell’umanità. Del tentativo inedito di pianificare e mettere in atto l’eliminazione di un’intera parte del genere umano, colpevole solo di esistere e di avere una sua specifica identità. Naturalmente la storia del mondo è piena di eccidi e di veri e propri genocidi, ma diverso è il caso di un lucido e “scientifico” programma di sterminio, portato avanti con fanatica pervicacia e con metodo industriale, in un breve lasso di tempo. È possibile che questo spaventi, terrorizzi, che si preferisca minimizzare, nascondere, dimenticare. Ma proprio questo ci chiama al dovere di denunciare e ricordare”
Ma a preoccupare sono le continue ondate di negazionismo, anche ammantate di pseudo ricostruzioni storico culturali. “Il negazionismo è la forma peggiore, perché intenzionale, strumentale e cinicamente perseguita, di quel processo di rimozione del Male Assoluto”, ha sostenuto Liliana Segre.
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