Forza Italia smania ma alla fine rimane aggrappata a Meloni e Salvini, Tajani: "Restiamo nel centro-destra"

Il coordinatore nazionale di Forza Italia: "Il centrodestra vince se si rinnova e soprattutto se è a trazione europeista, atlantista, liberale, garantista, riformista e cristiana"

Forza Italia smania ma alla fine rimane aggrappata a Meloni e Salvini, Tajani: "Restiamo nel centro-destra"
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4 Febbraio 2022 - 17.43


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Forza Italia si riempie la bocca di parole come liberale e moderato ma alla fine  non ha alcune intenzione di tagliare i ponti con i due partiti di estrema destra a pulsione anti-europea e alleati con la peggiore destra europea che sono i loro alleati di Lega e Fratelli d’Italia.

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“Il centrodestra esiste ancora dopo il delicato passaggio dell’elezione del presidente della Repubblica, “dovrà essere rinnovato, ma esiste perché esiste un elettorato di centrodestra che è maggioritario nel Paese”. Risponde così, alla domanda Antonio Tajani coordinatore nazionale di Forza Italia

“La legge elettorale prevede un sistema maggioritario e quindi le coalizioni”, osserva ancora l’ex presidente del Parlamento europeo. “Il centrodestra vince se si rinnova e soprattutto se è a trazione europeista, atlantista, liberale, garantista, riformista e cristiana”. Insomma, deve essere Forza Italia a trainare il centrodestra…e “la trazione deve venire dall’anima popolare”.

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Esiste ancora l’ipotesi della federazione Lega-Forza Italia? Non temete che sia un’Opa di Salvini?. “Le fusioni a freddo non esistono”, precisa Tajani. “Bisogna lavorare con iniziative e scelte comuni, a partire dal governo per dare risposte concrete al Paese. Agli italiani interessano poco le vicende interne ai partiti, i problemi per i cittadini sono la salute, l’economia, il lavoro, l’inflazione crescente, le imprese faticano e i costi energetici e quindi il caro-bollette. Dobbiamo fare di tutto per dare risposte concrete ai bisogni degli italiani”.

Quanto all’ipotesi di riformare la legge elettorale in senso proporzionale, come vorrebbero Pd e M5S, il numero due di Forza Italia sottolinea: “Non è una priorità. La legge elettorale non è un argomento da inserire nell’ordine del giorno dell’ultimo anno di legislatura”.

Intanto sembra stia nascendo un centro tra Renzi e Toti, Forza Italia potrebbe essere interessata o teme che qualcuno di Forza Italia possa passare con il leader di Italia e con il Governatore della Liguria? “Forza Italia sta lavorando per rafforzare l’anima popolare all’interno del centrodestra e Renzi non ne fa parte. Con questo sistema elettorale non vedo aggregazioni centriste fuori dalle coalizioni. Aggregazioni destinate comunque a non raccogliere consenso elettorale. Vogliamo far vincere il centrodestra nel quale l’anima popolare deve essere quella principale e forza aggregante”.

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Nulla in contrario se Salvini o Meloni diventassero premier nel 2023? “Non siamo contrari a nulla e non poniamo veti, ma non è questo il tema di oggi. Rinnoviamo la coalizione e prepariamoci al meglio alle elezioni”, spiega il coordinatore azzurro. Tajani candidato premier per Forza Italia? “Lavoro per rafforzare l’anima legata al Ppe all’interno del centrodestra e non cerco poltrone. Non tocca a me svolgere questi ruoli”.

Rapporti difficili, dopo il Quirinale, soprattutto con Meloni e Fratelli d’Italia…”I rapporti personali non sono mai venuti meno. Il centrodestra non è e non è mai stato un monolite, abbiamo posizioni diverse. Abbiamo sempre detto un politico al Quirinale. Berlusconi era la prima scelta, poi non ha accettato, poi su Casini non si è trovato l’accordo nella maggioranza e quindi siamo passati a Mattarella. La politica non può rinunciare al proprio ruolo. Con un tecnico a Palazzo Chigi, il presidente della Repubblica doveva essere per forza un politico e anche Mattarella ha sottolineato nel suo discorso di insediamento a Montecitorio l’importanza dei partiti e del Parlamento”.

E’ vero che è stato il premier Mario Draghi ad affossare la candidatura di Elisabetta Belloni? “Siamo stati contrari a qualsiasi nomina di un tecnico al Quirinale“, sottolinea Tajani.

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“E non è opportuno che il capo dei servizi segreti diventi presidente della Repubblica. Massima considerazione e stima per la signora Belloni, ma il principio fin dall’inizio era un politico e non un tecnico al Quirinale“. E infine i referendum di primavera sulla Giustizia, sarete al fianco della Lega? “Abbiamo pure raccolto le firme, certo che sosterremo la campagna a favore del sì ai referendum sulla Giustizia”, conclude Tajani.

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