A Carlo Calenda la parola ‘centro’ fa schifo: lo ha dichiarato il leader di Azione in un’intervista a La Stampa, in cui si è scagliato contro gli “esperimenti centristi” che – secondo lui – sono “destinati a fallire”: “La legge elettorale non cambierà, noi andremo lo stesso da soli, combattendo le nostre battaglie. Cesa, Renzi, Mastella, Toti, Lupi: tutti questi finiranno a destra”.
“Renzi? È già a destra, ha scelto di stare da quella parte. Ha scelto il centrino, che finirà per essere un’appendice di Forza Italia. Renzi ha molto talento, ma non lo riconosco più. Vuole fare la vita del pensionato pagato da chi gli pare, ammesso che sia etico e secondo me non lo è, o vuole fare il politico? Quella da premier riformista a un’alleanza con Mastella e Cesa a me sembra una traiettoria sbandata” ha continuato Calenda.
“Il 19 e 20 febbraio faremo il congresso nazionale di Azione a Roma. Dal giorno dopo – spiega Calenda – si apre la campagna elettorale: girerò tutta Italia, partendo dalla Calabria, fino alle prossime elezioni politiche. Sarò il perno. L’ago delle bilancia è quello che prende il 5% e fa prevalere destra o sinistra, a seconda di chi gli offre più sottosegretari. Il perno è quello che stacca gli estremi e, con una maggioranza Ursula, porta di nuovo Draghi al governo”, conclude.
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