Il Cdm all'unanimità decide di inviare mezzi militari a Kiev, pronti anche a razionare il gas

Lo stato di emergenza per la protezione civile è stato prorogato fino al 31 dicembre 2022. Le armi saranno cedute solo dopo ok delle Camere

Il Cdm all'unanimità decide di inviare mezzi militari a Kiev, pronti anche a razionare il gas
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1 Marzo 2022 - 09.13


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E’ arrivato il via libera all’unanimità da parte del Consiglio dei ministri al nuovo decreto con aiuti, anche militari, all’Ucraina.

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All’interno del testo anche le norme per diversificare le fonti energetiche riprendendo, se necessario, le centrali a carbone.

Cessione mezzi ed equipaggiamenti militari a Kiev – Il Consiglio dei Ministri ha approvato all’unanimità un decreto legge che introduce ulteriori misure urgenti in relazione agli sviluppi della crisi in Ucraina. Il provvedimento prevede un intervento per garantire sostegno e assistenza al popolo ucraino attraverso la cessione di mezzi, materiali ed equipaggiamenti militari alle autorità governative dell’Ucraina.

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Per invio armi servirà ok delle Camere – Il decreto contiene “una norma abilitante che, dopo una preventiva risoluzione delle Camere, consente al Ministro della difesa di adottare un decreto interministeriale per la cessione alle autorità governative dell’Ucraina di mezzi, materiali ed equipaggiamenti militari”. 

Stato di emergenza fino al 31 dicembre 2022 – Tra le varie misure il Consiglio dei ministri ha deciso di incrementare quelle di soccorso ed assistenza alle persone che, in maniera massiccia, stanno cercando e cercheranno rifugio nell’Unione europea. Per questo motivo ha deliberato la dichiarazione dello stato di emergenza, fino al 31 dicembre 2022, rivolto ad assicurare soccorso e assistenza alla popolazione ucraina sul territorio nazionale in conseguenza della grave crisi internazionale in atto.

Pronti a razionare il gas ma non ancora necessario – Il nuovo decreto sull’Ucraina “si occupa del livello di rischio imprevisto” rispetto al funzionamento del sistema nazionale gas. Lo sottolinea Palazzo Chigi spiegando che “si autorizza, anche a scopo preventivo, di anticipare l’adozione di misure per l’aumento dell’offerta e/o riduzione della domanda di gas previste in casi di emergenza, una eventualità che al momento non corrisponde a quella in cui si trova il nostro Paese”. In più “si rende immediatamente attuabile” il razionamento del gas utilizzato “dalle centrali elettriche” e “nel settore termoelettrico”. Se fosse necessario ridurre i consumi di gas delle centrali elettriche scatterebbe la “massimizzazione della produzione da altre fonti”, che in Italia sono essenzialmente carbone e olio combustibile, fermo restando “il contributo delle energie rinnovabili”. La riduzione del consumo di gas potrebbe interessare le centrali elettriche ma anche “il settore termoelettrico che rappresenta – spiega Palazzo Chigi – una delle principali componenti della domanda media giornaliera di gas. “Per rendere concretamente operative le misure, si affida una serie di compiti” a Terna, gestore della rete. 

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Per accogliere rifugiati attivati nuovi 16mila posti – “Un incremento di 13.000 posti dei centri straordinari che potranno essere attivati dai Prefetti (CAS) e un potenziamento di ulteriori 3.000 posti del sistema di accoglienza e integrazione (SAI)”: sono alcune delle misure previste dal dl approvato dal Cdm per quanto riguarda i rifugiati in arrivo dall’Ucraina. “I cittadini ucraini vengano ospitati nei Centri di accoglienza indipendentemente dal fatto che abbiano presentato domanda di protezione internazionale”. “Le disponibilità dei CAS e della rete SAI – si legge in una nota di Palazzo Chigi – già incrementate dopo la crisi afgana, vengano dedicate anche alle esigenze di sistemazione e accoglienza dei profughi ucraini”. 

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