Marco Grimaldi, esponente di Sinistra Italiana, nel corso della trattazione di un’interrogazione al Consiglio Regionale del Piemonte, ha mosso delle pesanti accuse a Maurizio Marrone, di FdI, assessore della regione.
Maurizio Marrone, va ricordato, è colui che si è negli anni autoproclamato ‘ambasciatore del Donbass’, non ha mai nascosto la sua smodata ammirazione per Vladimir Putin. Tanto che Marrone, che nel Donbass, in mezzo ai mercenari fascisti al soldo dello zar, ci è andato sul serio. E ha fondato un consolato ‘informale’ alla presenza di Gianna Gancia, capogruppo in Regione della Lega Nord e altri esponenti della destra torinese.
“Invece di minacciare querele” dice Grimaldi, “o vorrei solo sapere se l’Assessore Marrone è ancora travestito da ‘ambasciatore’ del Donbass a Torino o si è dimesso dalla finta carica. Ha un amico immaginario che fa le sue veci come console onorario delle Repubbliche popolari di Donetsk e Lugansk (rispettivamente DNR ed LNR)? È sempre il suo sosia che riceve medaglie da suprematisti finlandesi davanti a gente, come minimo, poco raccomandabile?”.
“Nel question ho ricordato che solo poche settimane fa Marrone – prosegue l’esponente di SI – si è distinto pure cercando di spiegare la Storia all’Istituto storico della Resistenza e minacciando di sottrargli risorse e subito dopo di tagliare i trasferimenti al Comune di Torino in seguito a un ritocco dell’Irpef; mi chiedo se sia compatibile non solo a ricoprire maggiori incarichi in Giunta, ma proprio a sedere in Giunta”.
“Capisco l’imbarazzo, d’altra parte lo scontro tra Lega e Fratelli d’Italia pare sia all’origine anche della competizione su chi è più filo-Putin. Che cosa intendo? Per esempio chi è piena l’associazione Piemonte-Russia, presentata nel 2015 a Palazzo Lascaris, che i promotori definiscono ‘apartitica’ ma ha come tesoriere il leader piemontese di Casa Pound? Di politici leghisti come l’Assessore Ricca: sarebbe ora – conclude Grimaldi – che il Presidente Cirio smettesse la tattica dell’Opossum e dicesse a tutti i piemontesi cosa pensa: la guerra non è carnevale”.