In una settimana in Israele tre attentati dell’Isis hanno ucciso 11 persone: a Beersheva il 22 marzo (4 morti), Hadera il 27 marzo (2 morti) ed ora Bnei Brak e Ramat Gan, vicino Tel Aviv, con 5 morti. Un bagno di sangue gravissimo, che è un modo per Giorgia Meloni di battere il ferro della campagna islamofoba.
“Tre attentati e 11 morti in una settimana in Israele. La jihad rialza la testa proprio nei giorni in cui lo stato ebraico e importanti nazioni arabe si incontrano per rafforzare gli accordi di Abramo e la stabilità del Medio Oriente, dopo troppi decenni di lutti e dolore. Episodi gravissimi che ci confermano come sia necessario non abbassare mai la guardia di fronte alla minaccia fondamentalista”. scrive su Twitter la leader di Fratelli d’Italia.
Se si deve certamente rimanere all’erta davanti alla minaccia fondamentalista islamica, sarebbe il caso di non abbassare la guardia nemmeno di fronte ai fondamentalismi nostrani. E abbracciare i valori cristiani di cui la destra, con nessun titolo, si dichiara portatrice. Un inizio potrebbe essere smettere di fare distinzioni tra chi scappa dall’Ucraina e chi dalle zone devastate dai jihadisti.
Perché sebbene Giorgia Meloni si svegli solo quando l’Isis colpisce Israele, i terroristi islamici di Boko Haram e dell’Isis continuano a devastare intere regioni dell’Africa, senza che la destra emetta un fiato. Tranne quando si tratta di dire che chi scappa da quelle zone è un ‘profugo finto’.
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