Sono immigrati, per l’esattezza nordafricani. E non sono gli alpini di Rimini. Così Giorgia Meloni attacca a testa bassa, dimentica delle paroline misurate e circostanziate quando sono accusa c’erano i molestatori con la penna nera.
«Come per le abominevoli violenze di capodanno, anche sul gravissimo episodio avvenuto a Peschiera del Garda è calata una cappa di silenzio da parte di certa sinistra e delle femministe. Nessuna parola di sdegno, nessuna presa di posizione forte e decisa, probabilmente per paura di mettere in cattiva luce gli immigrati. Solidarietà alle giovani, costrette a subire questo episodio indegno per aver voluto passare una semplice giornata di svago al parco divertimenti».
Lo ha scritto presidente di Fratelli d’Italia Giorgia Meloni, in riferimento alle presunte molestie subite da sei ragazze minorenni da un gruppo di nordafricani su un treno diretto a Milano.
Le parole sugli Alpini
Ci auguriamo che sia fatta tempestivamente luce su quello che è accaduto nel corso dell’ultima adunata nazionale degli Alpini perché la criminalizzazione dell’intero Corpo alla quale siamo assistendo in queste ore è inaccettabile. Se a Rimini qualcuno si è permesso di macchiare la divisa che indossa con comportamenti offensivi o addirittura compiendo dei reati deve essere punito e perseguito secondo la legge. E senza fare sconti perché chi indossa una divisa ha una responsabilità doppia verso la comunità. Ma nessuna deve permettersi di generalizzare e offendere le Penne nere, orgoglio delle nostre Forze Armate e simbolo di un’Italia solidale e sempre al servizio dell’altro”.
Ve l’immaginate una dichiarazione fotocopia fatta dalla Meloni nella quale al posto della parola alpini metteva la parola immigrati: ossia distinguere chi commette reati o ha comportamenti violenti e aggressivi dal resto delle persone? Nessuno deve permettersi di generalizzare: e infatti la destra in queste ore si è scatenata in una campagna contro migranti e figli di immigrati. Tra poco arriveranno allo Ius Soli.
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