“Evidentemente dove si litiga si parte con il freno a mano tirato”. Lo dice in un’intervista al Corriere della Sera il governatore del Veneto Luca Zaia che parla di “sconfitta pesante” a Verona, sottolineando di non aver messo alcun veto all’ apparentamento tra Sboarina e Tosi: “Non mi sono minimamente avvicinato alla porta, di queste vicende non mi sono mai occupato”.
Zaia osserva anche che nella regione “le due roccaforti della sinistra, Belluno e Feltre, sono passate al centrodestra”. “Belluno al primo turno. Se fosse accaduto a parti invertite, chissà che show. E invece le ha vinte il centrodestra e nessuno ne parla”.
Un partito, secondo Zaia deve “essere identitario, costruire la propria fisionomia con gli anni e con le scelte. Credo che quando passerà l’autonomia sarà un fatto che cambierà la storia. Sarà un Big Bang. Noi quello lo abbiamo costruito con pazienza e col duro lavoro negli anni”.
Venendo ad altri nodi del centrodestra, come le elezioni in Lombardia, “penso che Fontana abbia fatto bene e sia da difendere – sottolinea il governatore del Veneto -. Ha una lunga storia di amministratore, lo ha fatto in tempi non facili, ha subito una gogna giudiziaria e mediatica assolutamente sproporzionata seguita poi da un proscioglimento perché il fatto non sussiste”.