È un gioco, a costo zero, che diverte sempre i bambini.
Come si fa? Basta procurasi un foglio, una matita e dei colori, posizionarsi all’aria aperta e tracciare i contorni delle ombre proiettate dagli oggetti sul foglio.
‘Babbo babbo ma quello è un dromedario, scappiamo, che ho paura’.
In Parlamento, per riempire i tempi morti prima di arrivare alle ultime agognate vacanze da onorevoli, hanno organizzato un grande gioco delle ombre, che a Montecitorio e a Palazzo Madama, prende anche il nome di gioco delle bandierine.
Il Pd ha deciso di rievocare i temi dello ius scholae e della cannabis, pur sapendo benissimo che, soprattutto in Senato, non ha certo la maggioranza necessaria per approvarli. E allora, vai con la propaganda, d’altra parte lo spettacolo sul ddl Zan, fece il tutto esaurito, Letta decise di andare alla ‘guerra’, sapendo perfettamente che al primo voto dell’aula si sarebbe schiantato.
Stesso modello ora per questi due ddl: non diventeranno mai leggi.
“Babbo, babbo, ma allora non è un dromedario vero”.
“Figliolo, non è un dromedario, ma tu ci sei cascato”.
La Lega non poteva essere da meno, l’ossessione di Salvini per Giorgia Meloni, non solo non arretra, ma ogni giorno che passa assume contorni sempre più rovinosi. Così ieri il capogruppo leghista, Massimiliano Romeo, ha firmato l’emendamento di Fratelli d’Italia, per escludere i balneari dalla Bolkestein. Peccato che la stessa Lega, poche settimane fa abbia votato per la disciplina del settore nel ddl sulla concorrenza.
Comunque emendamento respinto e poi tutti a cena attovagliati da ‘Pastation’ belli soddisfatti.
In questo enorme gioco delle ombre, il M5S non poteva stare con le mani in mano. Ed allora perché non far parlare il sociologo De Masi con l’amico Marco Travaglio? Perché non agitare il vertice Nato in corso a Madrid e gettare nella mischia una supposta confidenza fatta da Draghi a Beppe Grillo, e buttarla tutta in caciara?
Un’occasione troppo ghiotta per farsela sfuggire, ed infatti il povero Conte ieri si è trovato a dichiarare uno dei suoi celeberrimi ‘penultimatum’: ‘Draghi, mi hai provocato e io ti distruggo, io me te magno’.
Purtroppo non era l’indimenticabile Alberto Sordi, ma l’avvocato di Volturara Appula.
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