Sono migliaia i tassisti provenienti da tutta Italia che si sono radunati intorno, fin dalle prime ore della mattina, a Palazzo Chigi per protestare contro l’articolo 10 del ddl concorrenza. Gremiti anche gli accessi laterali alla piazza alla quale nessuno, neppure la stampa, può accedere.
Molti i cori intonati contro Uber e Mario Draghi. Schierate le forze dell’ordine in assetto antisommossa. Sono anche arrivati gli idranti. Elicotteri sorvolano il centro di Roma. I tassisti chiedono lo stralcio dell’art. 10 del ddl concorrenza, che affronta il tema della liberalizzazione del settore, unitamente alla riapertura di un tavolo di confronto con l’esecutivo.
Le richieste dei manifestanti
“Chiediamo che il governo stralci l’articolo 10 del ddl concorrenza e apra subito un tavolo di confronto con tutti gli attori interessati”. E’ la richiesta che le organizzazioni sindacali dei tassisti avanzano in una lettera aperta alle istituzioni e alla società civile. Il documento, ripercorrendo le tappe della causa avviata contro Uber Black nel 2016 per concorrenza sleale, sottolinea “come alla luce di quanto già accaduto e in funzione di ciò che ulteriormente emerge dall’inchiesta Uber Files, gli operatori del comparto taxi non sono assolutamente disposti ad accettare che le regole del loro lavoro vengano riscritte attraverso una delega che non comporta un loro coinvolgimento diretto e dell’intero Parlamento”.
Manifeazione anche a Torino con oltre duecento tassisti che occupano con le loro auto l’intera piazza Vittorio Veneto, per protesta contro il Ddl concorrenza. Un blitz che rientra nelle azioni di questi giorni di sciopero. “Continueremo così fino a che non avremo risposte certe. L’articolo 10 del Ddl deve essere stralciato. Siamo stanchi di non ricevere risposte e siamo pronti a bloccare le città”. I tassisti sul piede di guerra si preparano ad altre iniziative “a sorpresa”, annunciano. Con la protesta i taxi oggi sono praticamente introvabili in tutta la città, stazioni ferroviarie comprese.
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