Di Battista torna in politica? E con chi? Com M5s oppure sotto altri simboli?
“Vi ringrazio per i messaggi in cui mi chiedete di ributtarmi nella mischia. Io come sempre cerco di essere molto sincero: io non sono disposto a tutto pur di ritornare in Parlamento. Potrà succedere di tutto sulle alleanze, ed è patetico. Questo è legato all’idea che la politica sia una professione, ma io non ci credo. Non sono disposto a entrare in Parlamento rinunciando a libertà e indipendenza». Così in un video su YouTube l’ex deputato del M5S Alessandro Di Battista.
«Continuo intanto il mio lavoro, lo finirò, nei prossimi giorni tornerò in Italia e vedrò quello che succede. Tante dichiarazioni che vengono fatte oggi a caldo nei prossimi giorni verranno o disattese o ritrattate o rimodulate. È il gioco della politica professionista, che non è la mia ambizione», aggiunge.
Le accuse a Draghi
Coloro che oggi ci dicono che senza Draghi l’Italia finisce nel baratro volevano il suo passaggio al Quirinale. Io non devo difendere il M5S, ma mi piace dire le cose come stanno, è scorretto accusare il movimento di questa situazione. Di Maio e Draghi hanno provocato la caduta del governo, uno in modo inconsapevole e l’altro in modo consapevole».
«L’uscita di Di Maio ha liberato il M5S da alcune zavorre, e così il movimento ha potuto battere i pugni sul tavolo. Questa reazione a catena è stata provocata da Luigi Di Maio, che oggi è in difficoltà, ma lui troverà una exit strategy, chi lo ha seguito no. Draghi ha provocato consapevolmente la crisi, in Parlamento ha attaccato Lega e M5S perché se ne voleva andare. È ridicolo poi pensare che un paese sia sull’orlo del fallimento per l’anticipo di qualche mese delle elezioni», ha aggiunto. Per Di Battista «la Bce vuole commissariare ancora la politica italiana, e il Pd è il garante di questo commissariamento».
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