Matteo Ricci, sindaco di Pesaro, ha partecipato all’incontro di una delegazione di sindaci Dem con il segretario del Pd Enrico Letta.
“Nessun sindaco di grandi città si candiderà, perché significherebbe dimettersi entro domani e consegnare la città al commissario prefettizio, e nessun sindaco che ama la propria comunità lo farebbe. Però ci sono tanti sindaci di città sotto i 20mila abitanti ed anche ex sindaci pronti a candidarsi, mentre gli altri saranno in prima linea a dare il loro contributo ad una campagna che in molti territori si risolverà per pochi voti”.
Ricci ha insistito sul valore aggiunto che i sindaci possono avere nella campagna elettorale: “I sindaci del Pd sono il 70% dei primi cittadini del nostro Paese, sono la sinistra di prossimità che possono dare un contributo di idee e di proposte importante». La prossima settimana «consegneremo a Letta un contributo programmatico in cinque punti e un elenco di sindaci di città sotto i 20mila abitanti ed ex sindaci che hanno concluso il mandato quest’anno, disponibili a candidarsi”. “Come sindaci dunque – ha aggiunto Ricci – avremo un attacco a due punte; quelli che si candideranno e q loro ridosso i sindaci delle grandi città in prima linea”. Con una precisazione a proposito delle candidature: che ai primi cittadini che si candidano siano offerte non solo quelle degli uninominali ma anche quelli nei listini proporzionali.
Ricci ha criticato l’attuale “legislazione anti-sindaco, una normativa discriminatoria che impedisce loro di candidarsi e che speriamo sia modificata nella prossima legislatura”.
Argomenti: Elezioni