Calenda non riesce a non mettere veti e paletti. E adesso copo il no a M5s arrivano altri no, per una discussione che sembra far allontanare ancora di più il costituendo terzo polo dal Pd e dai progressiti, a vantaggio della peggiore destra che tenterà se in maggioranza di stravolgere la Costituzione democratica e antifascista in senso autoritario e plebiscitario,
E che ha detto Calenda in una serie di tweet? “Discutiamo di quello che volete, ma agli elettori di
@Azione_it non possiamo chiedere di votare Di Maio, Bonelli (anti ILVA, termovalorizzatori e rigassificatori) e Fratoianni (che ha votato 55 volte la sfiducia a Draghi) nei collegi uninominali.
Aggiungo: con @Piu_Europa abbiamo presentato un’agenda di Governo. Fratoianni e Bonelli non la condividono integralmente. Di Maio è la principale ragione per cui abbiamo specificato che ci impegniamo a candidare a posti di governo solo persone con solide competenze.
Non si batte la destra senza costruire una prospettiva di Governo. Non si costruisce una prospettiva di Governo se non si condividono dei contenuti. La stagione del “tutti contro” è finita perché ha dimostrato di essere fallimentare.
Gli elettori chiedono coerenza e serietà. Queste elezioni si possono vincere se, come ha fatto Draghi nel suo discorso al Senato, si è in grado di dire dei si e dei no e indicare una rotta precisa. Basta aperture ai 5S, basta raccattarsi i 5S. chiarezza di contenuti e coraggio”
E poi un attacco a Letta e alla tassa sulle successioni dei milionari: “Ai diciottenni non serve una dote ma un’istruzione di qualità e meno tasse sul lavoro. @Azione_it aveva proposto di concentrare il taglio dello scorso anno sui ragazzi fino a 30 anni. Nessuno, dicasi nessuno, lo ha votato. #ItaliasulSerio
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