«Il M5S ha rotto il patto su cui si reggeva il governo Draghi e si è assunto una responsabilità grave. Qualunque alleanza non può incrinare il profilo del Partito democratico, della forza che incarna l’alternativa di cui l’Italia ha bisogno». Così Gianni Cuperlo del Pd a La Stampa.
È un problema o un valore aggiunto l’ingresso di Mara Carfagna e Mariastella Gelmini in Azione? «Verso chi ha scelto di lasciare un partito dove ha militato per anni è giusto avere rispetto. Detto ciò ogni accordo deve riuscire a fermare questa destra rendendo credibile un’offerta di valori, contenuti e programmi».
Qualcuno immagina uno spazio per un Mélenchon italiano. Possono essere Conte e Michele Santoro a interpretare questo ruolo? «Non è tempo di `papi´ stranieri. Ho apprezzato l’evoluzione di Conte nella legislatura ma è difficile immaginare che la storia di Mélenchon possa venire assimilata con chi ha sostenuto i decreti sicurezza di Salvini. A Santoro dico che un’alternativa progressista e di sinistra deve contare su una forza portante che competa per il primato nelle urne».
Argomenti: Elezioni