La Meloni consegna il fascismo alla storia ma non ha il coraggio politico di dire – come Mattarella da detto – che il fascismo non ebbe meriti.
E non ha il coraggio di dire chiaramente che Mussolini fu un dittatore criminale. Solo un generico riferimento alla mancanza di libertà e alle Leggi Razziali. Resta intatto l’odio di tanti dirigenti del suo partito – Ignazio La Russa su tutti – che non festeggiano il 25 aprile e anzi pensano di snaturarne il significato.
Perché non vuole e non può, visto che i nostalgici del fascismo sono lo zoccolo duro del suo elettorato, visto che se dovesse cacciare iscritti, simpatizzanti e dirigenti che in questi mesi si sono distinti per manifestazioni fasciste il partito rimarrebbe senza un bel pezzo di aficionados.
La Fiamma Tricolore nel simbolo
“Davvero la Meloni vuole consegnare il fascismo alla storia, come ha annunciato ieri? Ha un’occasione d’oro per dimostrarlo. Domani si presentano i simboli elettorali: faccia togliere dal simbolo di Fratelli d’Italia la fiamma del Movimento sociale italiano. Perché quella fiamma, come Giorgia Meloni sa perfettamente, è da sempre un riferimento esplicito alla fiammella che arde sulla tomba di Benito Mussolini e per questo è il principale simbolo del neofascismo italiano”. Lo scrive su Twitter Andrea Romano, deputato Pd.
Al momento solo Carlo Calenda è corso a dare atto alla Meloni. Evidentemente al leader di Azione piace essere preso per i fondelli o la sua ossessione di voler negare un’emergenza fascista lo ha portato a credere a Babbo Natale.
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