Primarie del Pd, c’erano Renzi, Letta e Civati. Due sono andati via e lui è rimasto, anche se a lungo accantonato durante gli anni ruggenti della gestione renziana.
Ora Cuperlo ha di nuovo la scena: “Quelle che avremo fra un mese «sono elezioni impreviste in un momento sbagliato. È stato un gravissimo errore a far cadere il governo Draghi, sia per il metodo che per il merito perché stava affrontando scelte e provvedimenti importantissimi per il paese e non solo sul Pnrr di cui si parla molto».
Lo ha detto a margine di un incontro pre elettorale a Trieste Gianni Cuperlo presidente della Fondazione Dem.
«Questa accelerazione incomprensibile della crisi – ha aggiunto – ci ha portato a delle elezioni in un momento difficile per l’Italia e per l’Europa, alla vigilia di un autunno segnato anche dalle vicende della crisi internazionale con la guerra in Ucraina e l’aumento delle bollette. Noi – ha spiegato – stiamo facendo un campagna elettorale costruita molto sulle soluzioni che indichiamo per i bisogni delle fase sociali che sono rimaste più colpite dalla crisi, dalla pandemia e oggi dalle conseguenze delle guerra. Sono fiducioso».
E se l’Italia svolta a destra? «Ma io non ragionerei su questo. Mi auguro che l’Italia non svolti a destra. Io credo – ha precisato Cuperlo – che saremo in grado il prossimo mese di spiegare a una maggioranza degli elettori quali sono le differenze che ci separano da questa destra in termini di divisione per il dopo e delle priorità che voglia affrontare per il paese. Noi siamo quelli che vogliono una mensilità in più nelle tasche dei lavoratori, quelli che vogliono una riforma del fisco che garantisca una progressività effettiva e cioè che chi ha di più paga di più, che alleggerisca la pressione fiscale e il costo del lavoro. La destra vuole altro, la flax tax, vuole il blocco navale, vuole delle cose che ancora dimostrano che non hanno a cuore l’interesse del paese ma gli interessi della loro parte».
E in Europa saremmo più deboli? «L’Agenda Draghi è essenzialmente Mario Draghi, e lo conferma anche il suo discorso fatto a Rimini. La sua autorevolezza, la sua reputazione e la sua credibilità internazionale sono un valore aggiunto per l’Italia e aver indebolito questo valore è stato un errore. E certamente se un italiano medio dovesse giudicare se era più credibile il governo Draghi o un ipotetico governo Meloni forse – ha concluso Cuperlo – la risposta è nelle cose».
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