Segnali di fronda anti-Meloni? Forse sì. Perché si mette in discussione Giorgia Meloni su uno dei punti più forti della sua retorica, ossia il blocco navale. E poi anche sulla premiership mette i dubbi. “Noi abbiamo una regola: chi prenderà più voti avrà l’onere e l’onore di indicare, insieme a tutto il centrodestra, il nome che suggeriamo possa diventare il nuovo presidente. Ma l’ultima parola spetta a Mattarella. Noi non abbiamo pregiudizi nei confronti di chicchessia, anche in Fi ci sono tante personalità all’altezza: bene Salvini, bene Meloni, ma anche Fi può fare nomi”.
Lo ha detto il coordinatore di Forza Italia Antonio Tajani a Controcorrente su Rete4.
“Noi siamo il centro del centrodestra, abbiamo fatto una scelta di campo. O si sta con il centrodestra o si sta con chi vuole mettere la patrimoniale, aumentare le tasse e lo ius scholae”, ha aggiunto Tajani, spiegando che “Forza Italia è il garante in Europa e in Occidente del centrodestra”.
Il blocco navale non è realizzabile
“Il blocco navale è difficilmente realizzabile: non credo che sia, anche da un punto di vista giuridico, realizzabile”. Antonio Tajani, coordinatore di Forza Italia, stronca così la proposta di Fratelli d’Italia per contrastare l’immigrazione, rilanciata ancora oggi da Giorgia Meloni. “Il problema immigrazione non si risolve con un intervento di polizia, ma con scelte politiche come fatto da Berlusconi da premier, con gli accordi con i Paesi dell’Africa”.
“Noi vogliamo andare al di là della soluzione di polizia, alla radice del problema, intervenire laddove partono gli immigrati: serve un’azione forte in Africa, con un piano Marshall europeo da almeno 100 miliardi per fare crescere il continente, impedire che sia colonizzato dalla Cina, e impedire flussi migratori senza freni”, spiega Tajani.
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