Dopo l’annuncio avvenuto a metà agosto, la candidatura di Aboubakar Soumahoro entra nel vivo dei contenuti.
La `Patente del cibo´, un riordino organico delle leggi sulla cittadinanza e l’immigrazione, lotta alla precarizzazione e al lavoro povero con l’introduzione del salario minimo legale. Soumahoro, che correrà alla Camera nel collegio di Modena nella lista di Europa Verde-Sinistra, è intervenuto oggi a Roma nel parco del Colle Oppio, per illustrare i temi sui quali si impegnerà se riuscirà a essere eletto a Montecitorio.
«Voglio ringraziare Europa Verde e Sinistra Italiana per avermi candidato. Ma il mio pensiero va soprattutto a quel pezzo di società, alle associazioni laiche e religiose che hanno abbracciato la mia candidatura e l’hanno trasformata in un progetto di condivisione. Quando ho scelto di candidarmi ho deciso di spogliarmi del mio io e di abbracciare il noi di una soggettività collettiva, per dare una rappresentanza politica a un mondo di persone che ne sono prive: parliamo di persone che hanno un lavoro `povero´. Parliamo di 4,3 milioni di lavoratori che hanno un impiego precario e voglio parlare anche di tante persone discriminate perché gay o lesbiche».
Sul piano programmatico, se entrerà in Parlamento, Sumahoro vuole impegnarsi per realizzare il salario minimo legale, o veder approvata una legge sulla `Patente del cibo´, «pensata per dare un gusto eticamente sano a quello che mangiamo. In Italia ci sono 740.000 aziende e oltre 4 milioni di lavoratrici e di lavoratori impiegati in un settore primario per l’economia del nostro Paese. Io immagino un’agricoltura capace di garantire un salario dignitoso agli zappatori, come ai braccianti e agli operai agricoli e via via a tutti gli occupati nella filiera alimentare: dai trasportatori fino ai raider. Penso a un’agricoltura che rispetta, salvaguarda e valorizza la natura».
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