Campanella per Abruzzo, Basilicata, Friuli-Venezia Giulia, Lombardia, Piemonte, Veneto e nella Provincia di Trento, il 13 settembre toccherà alla Campania, poi, il 14 in Calabria, Liguria, Marche, Molise, Puglia, Sardegna, Umbria, il 15 Emilia-Romagna, Lazio e Toscana, il 19 settembre Sicilia e Valle d’Aosta. La novità di quest’anno è che si torna tutti in classe senza distanziamento, senza personale aggiuntivo Covid, senza mascherine, senza Dad. Per l’aerazione delle classi è indicato aprire le finestre e cambiare l’aria con frequenza. Via libera anche alle gite. Ma se il quadro sanitario dovesse peggiorare le scuole devono essere “preparate e pronte” a rimettere in piedi le misure assunte negli ultimi tre anni.
“È la scuola della ripartenza per tutto il Paese. Tutto il Paese ha bisogno di ripartire, di ritrovarsi, di guardarsi in faccia. Stiamo ripartendo, tutti al loro posto” ha detto il ministro dell’Istruzione Patrizio Bianchi, “ma
siamo pronti per ogni evenienza. Teniamo monitorata la situazione in ogni parte del Paese”. “Abbiamo mantenuto il numero di docenti che avevamo prima del Covid. Ma abbiamo avuto una caduta del numero degli studenti. Tra il 2021 e oggi, abbiamo perso circa 300 mila studenti e questo è molto doloroso” spiega a UnoMattina, su Rai1. “Io lascio un piano concordato con l’Europa, lascio una scuola che è tornata a essere presente” con l’auspicio che chi verrà al Governo “metta la scuola al centro”.
Gli studenti però sono già molto critici sul rientro in classe che definiscono “complicato e caotico”. “Dal ministero – dicono – arriva poca chiarezza circa le misure Covid per l’ennesimo anno, all’interno di un sistema scolastico e universitario in cui non si è investito”. E lamentano il fatto che “In questa campagna elettorale si parla poco e male di scuola, di università e di giovani, e ancora una volta senza chiederci cosa ne pensiamo”. Per questo Rete degli Studenti Medi e Unione degli Universitari hanno scritto un manifesto con 100 proposte lanciato con un flash mob al ministero dell’Istruzione e davanti a più di 50 scuole in occasione del rientro scolastico.
A entrare in classe saranno 7.286.151 studentesse e studenti per un totale di 366.310 classi nelle scuole statali. L’anno scorso c’erano e 7.407.000 studenti (277.840 con disabilità) e 368.656 classi. L’anno scolastico 2020/21 era iniziato con 7.507.000 studenti (268.700 con disabilità) e 369mila classi. In due anni si sono persi quindi più di 220mila studenti e 3mila classi, mentre gli alunni con disabilità sono cresciuti di quasi 22mila unità, facendo quindi registrare un aumento dell’8%. Le cosiddette classi pollaio ‘resistono’ solo alle superiori: negli ordini inferiori il calo demografico e quindi della frequenza scolastica è impressionante. Il sindacato Anief calcola che in 15 anni sono stati persi 800 mila alunni.
Complice il caro-energia, l’anno scolastico sarà anche all’insegna dei rincari. Il ministro Patrizio Bianchi, i sindacati e i partiti assicurano però che il caro energia non avrà comunque ripercussioni sull’andamento dell’anno scolastico, che dovrà essere in presenza e senza giornate in Dad per risparmiare sui termosifoni. Sul punto sono tutti concordi.